Page 97 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                Gerberto.  Ma  predicatori  invasati  vagavano  per  le  città  e
                percorrevano le campagne urlando le loro allucinazioni, le loro
                isterie, le loro assurde profezie.
                   Silvestro II trascorse la serata della vigilia in preghiera nella
                basilica  di  san  Giovanni  in  Laterano;  poi  a  mezzanotte  guidò
                un’impressionante  processione  tra  le  fiaccole,  da  una  chiesa
                all’altra,  dove  venivano  celebrate  messe  continue  tra
                impressionanti “mea culpa, mea maxima culpa”. Nessuno quella
                notte  a  Roma  dormiva.  Così  come  in  tutte  le  città  d’Italia,
                Francia,  Germania,  Inghilterra…  Poi  l’alba  si  annunciò  tra  lo
                stupore generale.

                   Proprio  per  evitare  facili  derive  del  clero,  frequentissime  in
                quell’epoca,  papa  dedicò  una  grande  attenzione  alle  nomine
                episcopali, e non si fece scrupoli di scegliere i più idonei anche
                tra  sacerdoti  di  umili  condizioni,  purché  dotti  in  teologia,
                conoscitori  delle  Sacre  Scritture  e  moralmente  irreprensibili.
                Un’impresa titanica.
                   Ma gli fu impedito di realizzare il programma rivoluzionario
                che  più  gli  stava  a  cuore:  lo  sdoppiamento  delle  cariche!  Ai
                vescovi, scelti e consacrati dal papa, sarebbe toccata la cura delle
                anime; ai conti e ai marchesi, nominati dall’imperatore, la buona
                amministrazione delle terre, di città e campagne. Nel suo grande
                progetto i vescovi-conti dovevano scomparire.
                   Gli  mancò  il  tempo  di  attuare  quell’ambizioso  progetto  che
                avrebbe evitato alla Chiesa la secolare “lotta delle investiture” e,
                in seguito, la lacerante faida tra Guelfi e Ghibellini.
                   A papa Silvestro II fu concesso d’essere guida della cristianità
                per  mille  giorni  soltanto  e  non  poté  forgiare  una  Chiesa  salda
                nella fede e nelle istituzioni per i mille anni che aveva di fronte.

                   Silvestro  si  adoperò  per  rinnovare  anche  la  chiesa  in  tutta
                l’Europa,  fino  ai  più  remoti  confini.  E,  infatti,  attribuì  grande
                importanza  alla  cristianizzazione  delle  terre  degli  slavi,  in
                particolare  della  Polonia  e  dell’Ungheria,  i  nuovi  paesi  che
                andavano sorgendo a Est.
                   Per  quanto  riguardava  la  Polonia,  istituì  l’arcidiocesi  di
                Gniezno,  determinante  per  la  diffusione  della  cultura  cristiano-
                romana  in  quelle  regioni  lontane:  un  seme  che  si  sarebbe
                trasformato in un grande albero, sempre fedele a Roma come fu
                ed è la Polonia nei suoi mille anni di storia.


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