Page 95 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 95

pagina n.94      420451_LAVORATO.pdf







                   Il  corpo  di  Ottone  fu  riportato  in  Germania  da  un  solenne
                drappello  di  cavalieri  del  suo  esercito,  in  una  lenta  e  solenne
                processione  che  attraversò  tutto  il  vasto  impero,  per  essere
                sepolto ad Aquisgrana, accanto alla tomba di Carlo Magno.
                   Per papa Silvestro, che all’epoca aveva 51 anni, fu un colpo
                mortale.  Cedette  alla  disperazione.  L’immenso  disegno  politico
                della ricostituzione dell’Impero Romano era sfumato!
                   Un’unica domanda nella sua mente: perché Dio, nell’alto dei
                cieli, si opponeva alla realizzazione della Gerusalemme terrena?
                E  ancora  un  altro  interrogativo:  perché  Dio,  dall’insondabile
                volontà, aveva privato il mondo di un imperatore come Ottone
                III,  generoso  nell’animo,  dalle  grandi  prospettive,  dai  nobili
                ideali?
                   Ma una domanda, a questo punto, è legittima, più importante
                di  tutte  le  altre:  credeva  davvero  papa  Silvestro  II  nel  dio  dei
                Giudei?
                   Cronache dell’epoca riferiscono che la fede di Gerberto, mai
                veramente  salda,  poiché  grande  conoscitore  di  stelle  e  leggi
                naturali, vacillò.
                   Di lui fu riferita una frase, in quell’ora di massimo sconforto,
                quando fu informato della morte di Ottone III, che amava come
                un figlio, più di un figlio. “Dio, sublime architetto dell‟universo,
                grande  maestro  dell‟armonia,  sommo  poeta,  per  sei  giorni  si
                diletta  a  forgiare  mondi  nuovi  con  immensi  giochi  di  biglie,
                intrisi  di  una  sinfonia  che  all‟uomo  non  si  addice  percepire,
                colmi  di  ogni  meraviglia;  poi,  al  settimo,  si  riposa  e,  quindi,
                volge le spalle alla sua opera per cominciarne un‟altra, obliando
                ciò che ha creato. Immensa dev‟essere la noia lassù, nell‟alto dei
                cieli!”
                   A  questo  punto  a  papa  Silvestro  fu  concesso  di  rientrare  a
                Roma e non si abbandonò alla vendetta verso i capipopolo che lo
                aveva cacciato. Forse nella sua mente aleggiava il sospetto che
                ad ordire quella brutale sollevazione, sfruttando gli incerti umori
                del  popolino,  fossero  stati  intrighi  che  venivano  da  lontano,
                molto  lontano,  probabilmente  da  Costantinopoli:  l’imperatore
                bizantino. Non ci si sarebbe dovuto stupire se Costantino VIII,
                mentre offriva la figlia primogenita all’imperatore con la mano
                destra, con la mano sinistra infliggeva quel colpo a tradimento,
                poiché  gli  era  invisa  la  prospettiva  di  riunificare  l’Oriente  e
                l’Occidente  e,  più  ancora,  perché  considerava  l’imperatore  del
                Sacro Romano Impero pur sempre un suo vassallo. E’ noto che


                                            94
   90   91   92   93   94   95   96   97   98   99   100