Page 102 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Soltanto allora, cinereo in volto, Silvestro II capì il senso della
profezia del suo busto meccanico.
Senza esitare implorò che gli venissero amputate braccia e
gambe, affinché il diavolo non appigli dove ghermirlo.
Poi, orribilmente amputato, agonizzante, fu caricato su un
carro trainato da una coppia di buoi lasciati liberi di vagare per le
vie di Roma.
E quei buoi vaganti lo avevano condotto davanti alla più santa
delle basiliche: San Giovanni in Laterano.
E qui papa Silvestro II fu sepolto, protetto dalla sacra unzione.
E in tal modo riuscì a raggirare anche il diavolo!
Una leggenda che ebbe grandissimo successo e si diffuse in
tutta Europa, per 500 anni: un papa che aveva fatto un patto con
il diavolo stupiva, inorridiva e persino esaltava! Poteva esserci
storia migliore di un papa in combutta con il Satanasso?
E altre leggende fiorirono!
Correva voce che sulla sua tomba misteriose lettere infuocate
avessero lasciato uno epitaffio straordinario: “Iste locus
Silvestris membra sepulti venturo Domino conferet ad sonitum”
“Questo luogo, all'arrivo del Signore, renderà le membra sepolte
di Silvestro al suono dell'ultima tromba”.
Si trattava dell’annuncio e la conferma dell’Apocalisse, della
fine dei giorni, della resurrezione dei morti! Ma qualcuno
tradusse “conferet ad sonitum” in “emetterà un suono” e questa
traduzione generò un’ulteriore, fantastica diceria: che le ossa di
Silvestro II sbatacchino nella tomba pochi minuti prima della
morte di un papa.
Il primo a farne cenno fu un certo diacono Giovanni, che ai
tempi di papa Alessandro III compose il “liber de Ecclesia
Lateranensi”. Per la verità quel diacono fantasioso si limitò a
riferire che la tomba di Silvestro II, seppure si trovasse in un
luogo asciutto e salubre, trasudasse gocce d’acqua anche quando
il tempo era sereno, secco, con la tramontana, generando stupore
e ammirazione in chi scendeva nel sotterraneo in cui era
custodita.
Intanto, con il fluire dei secoli, la leggenda di un patto con un
diavolo era diventata certezza e in molti se prodigavano ad
aggiungerci macabri dettagli, insolite rivelazioni, assurdi
particolari inediti.
Nel 1452 il canonico Niccolò Muffel giunse a Roma per
comprare un’indulgenza e fu sedotto da quella storia, oggetto di
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