Page 105 - I templari e il filo segreto di Hiram
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quanto era successo e minacciò di andarsene; ma, davanti alle
lacrime del futuro papa, lo perdonò a patto che si legasse a lei in
una solenne promessa di fedeltà e in modo indissolubile. Poi,
all’ultimo quarto di luna, quello demoniaco, fu celebrato un
matrimonio segreto, con un sabba! Il giorno dopo,
all’improvviso, morì l’arcivescovo di Reims e Gerberto, ormai
famoso in tutta la città, fu chiamato a succedergli. Un anno dopo
il papa che viveva lontano, a Roma, informato della sua fama, lo
elevò al rango di cardinale, principe della chiesa, e lo trasferì a
Ravenna, per averlo più vicino. Infine, morto anche il papa,
Gerberto fu acclamato nuovo successore di San Pietro e coronato
con la tiara. Tutto questo grazie a una diavolessa. Ma l’amena
storiella non finiva qui! Durante tutto il suo sacerdozio, dopo
l’incontro con Meridiana, Gerberto non era più riuscito ad
avvicinarsi all’ostia consacrata e fingeva di portarla sacrilego alle
labbra, ma non la introduceva in bocca, immonda per i baci che
ricevuti da Meridiana; la teneva nascosta nel palmo della mano
finché la faceva sparire, offendendo gravemente il Corpo di
Cristo.
Una storia davvero strana quella di Gualtiero Map, dove
l’incubo del demonio è ingentilito dalla bellezza e dall’amore.
Per la verità, Meridiana rievoca nel nome il “diavolo
meridiano”: lo spiritello del pomeriggio citato da molti scrittori
antichi; un diavolo neppure troppo malvagio che andava a fare
visita ai cristiani durante la pennichella per indurli a peccare,
soprattutto con fantasie censurabili.
La fantasiosa storiella di Gualtiero Map sortì un effetto
straordinario: Giraldo Cambrense, scrittore inglese del XIII
secolo, narrò di un sinodo episcopale dove segretamente si stabilì
che tutti i papi, al momento della comunione, si dovessero
voltare verso il popolo, affinché fosse loro impedito di fingere
come Silvestro II!
Infine giunse la classica ciliegina sul gelato, durante il
concilio di Basilea, allorché il cardinale Tommaso de Corsellis,
storico del concilio per la sua grande sapienza, tuonò
pubblicamente davanti ai cardinali e con massima convinzione:
“Ricordatevi che un pontefice, cosa assolutamente grave e
orribile, divenne papa con l‟aiuto del demonio!” In
quell’occasione non fu necessario citarne il nome, poiché tutti i
presenti sapevano a chi si riferiva.
Ma i tempi, lentamente, stavano mutando.
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