Page 345 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                Cipro, dopo la conquista di quell’isola effettuata dai baroni. Gli
                imperiali   protestavano   duramente   e   ricordavano   con
                determinazione  che  il  regno  di  Gerusalemme  spettava
                all’imperatore Federico II.
                    In  questa  situazione  Armand  de  Grosse  palesò  un’audacia
                sfacciata:  rinsaldò  l’alleanza  con  al-Salih  Ismail,  sultano  di
                Damasco, e andò all’assalto di Nablus posta sotto l’autorità del
                sultano  dell’Egitto.  In  tal  modo  si  assicurò  il  controllo  della
                Giudea con  Gerusalemme,  dove  partecipò  alle  solenni  funzioni
                pasquali  celebrate  c+quellp’anno  con  grande  fasto  e
                magnificenza.
                    Sulla  costa,  intanto,  Veneziani,  Genovesi,  Marsigliesi  e
                baroni locali, alleati dei Templari, riuscivano a scacciare le forze
                imperiali non solo da Acri, ma anche da Tiro.
                    La  reazione  dell’imperatore  non  si  fece  attendere  e
                procedette  a  un  ulteriore  confisca  di  beni  templari  in  tutto
                l’impero, soprattutto in Lombardia.
                    Intanto tutta la geografia politica dell’Asia veniva sconvolta
                dall’espansione dei Mongoli che, dopo essersi impossessati della
                Cina,  stavano  dilagando  nell’Asia  Centrale  e  nelle  sterminate
                pianure  russe,  incontenibili.  Sembrava  imminente  una  loro
                irruzione in Oriente.
                    In  mezzo  a  tanto  sconvolgimento  il  sultano  dell’Egitto  era
                riuscito a firmare una pace con i Turchi delle steppe meridionali,
                terribili  combattenti  islamizzati,  spinti  in  avanti  dai  Mongoli  e
                costretti ad abbandonare le loro terre tradizionali. Non soltanto
                convinse il loro capo, Barbican, ad entrare al suo servizio come
                mercenario, ma lo indirizzò su Gerusalemme.
                    Una mossa devastante!
                    L’11 luglio 1244 la città fu saccheggiata dopo che era stata
                evacuata  dai  Templari  e  dagli  Ospedalieri,  incapaci  di
                fronteggiare una simile minaccia sugli altopiani della Giudea. La
                popolazione  cristiana  della  città  santa  fu  trasferita  a  Giaffa  e
                quando  i  turchi  delle  steppe  arrivarono  a  Gerusalemme,
                trovarono  la  città  in  gran  parte  spopolata.  Per  i  cristiani  che
                fiduciosi si erano rifiutati di abbandonarla, non ci fu pietà! E altri
                settemila, che erano tornati indietro sospettosi nei confronti dei
                Templari e degli Ospedalieri, furono brutalmente massacrati.
                    A San Giovanni d’Acri si vissero ore di grande agitazione:
                era stata proclamata la mobilitazione generale, giacché era palese
                che  i  turchi  delle  steppe  non  si  sarebbero  accontentati  di

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