Page 339 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 339

pagina n.338      420451_LAVORATO.pdf







                onori  degli  altari.  Ad  ogni  modo  non  successe  nulla  di  nuovo:
                nessuno  si  convertì,  dall’una  o  dall’altra  parte  dello
                schieramento, e la guerra continuò come prima, almeno fino al 5
                novembre  quando  Damietta  finalmente  capitolò,  senza  lottare,
                dopo  che  i  Crociati  sferrarono  un  assalto  notturno.  Aperte  le
                porte, trovarono la città colma di cadaveri: degli 80.000 abitanti,
                ne restavano 3.000, falcidiati dalla pestilenza in numero di gran
                lunga maggiore degli assedianti. Gran parte dei superstiti erano
                bambini.
                    Jacques de Vitry, storico dell’epoca, riferì che molti di loro
                morirono  nei  giorni  seguenti,  dato  lo  stato  di  denutrizione  che
                palesavano.
                    Le  incomprensioni  si  accentuavano  nel  campo  cristiano,  al
                punto  che  Giovanni  di  Brienne,  re  di  Gerusalemme,  lasciò
                l’Egitto  voltando  le  spalle  all’arrogante  Pelagio,  vescovo  di
                Albano, che a questo punto meditava seriamente la conquista di
                tutto l’Egitto.
                    Altre  due  proposte  del  sultano  di  scambiare  Damietta  con
                Gerusalemme  furono  respinte;  nonostante  gli  Ospedalieri
                minacciassero di lasciare il campo poiché reputavano che fosse
                giunto  il  tempo  di  trattare.  Lo  stesso  Giovanni  di  Brienne,
                informato  di  quelle  proposte,  rientrò  precipitosamente  a
                Damietta, nella prospettiva di concludere una pace vantaggiosa.
                    Ma  il  rappresentante  del  papa  era  determinato:  voleva
                conquistare  il  Cairo!  Condivideva  la  strategia  dei  Templari!
                Soltanto  con  l’assoggettamento  dell’Egitto,  la  conquista  di
                Gerusalemme sarebbe stata definitiva!
                    L’esercito crociato si mise in cammino nel torrido mese di
                luglio del 1221.
                    L’armata  con  i  vessilli  al  vento  era  ormai  in  vista  di  al-
                Mansurah quando il sultano ordinò di aprire le chiuse del Nilo,
                com’era già successo nelle precedenti invasioni dei “Latini”, e i
                cavalieri  si  trovarono  impantanati.  Si  trovarono  circondati,
                respinsero  un  pericolosissimo  assalto  formando  un  “muro  di
                bronzo” con i loro scudi; poi scesero a trattative.
                    Nonostante  la  posizione  vantaggiosa,  impressionato  da
                quegli  imponenti  cavalieri,  il  sultano  accettò  la  proposta  di
                Giovanni di Brienne: rifornì di cibo i Crociati stremati e non li
                molestò  durante  la  ritirata.  In  cambio  della  restituzione  di
                Damietta, dello sgombro dell’Egitto e di una tregua di otto anni,
                accettò di liberare tutti i cavalieri cristiani tenuti prigionieri nei

                                            338
   334   335   336   337   338   339   340   341   342   343   344