Page 198 - I templari e il filo segreto di Hiram
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cospetto del “grande vecchio”. Da questo momento, con ricordi
confusi nella mente, ma sempre sublimi, erano pronti a qualsiasi
impresa suicida! A quei giovani era stato concesso di
sperimentare un’anticipazione onirica del Paradiso e ora
agognavano più la morte della vita, per tornare in quel giardino,
definitivamente.
L’inespugnabile montagna, covo “degli Assassini”, sede di
un’anticipazione del Paradiso, aveva il nome poetico di Ansariye.
Lassù il gran vegliardo disponeva di spie insospettabili:
passeri ammaestrati, merli e tortore di cui comprendeva il
misterioso linguaggio.
Accade a volte che le leggende più crudeli presentano
risvolti intensamente poetici!
IL SANTO GRAAL E I TEMPLARI
Nei secoli XII e XIII, grazie alla capillare presenza di
Templari e Ospedalieri, le strade erano tornate sicure come ai
tempi dell’Impero Romano nei giorni del suo massimo
splendore. Una situazione favorevole, quasi magica, che non si
sarebbe più ripetuta fino ai tempi moderni. Senza quei presidi, il
loro vasto controllo del territorio, la capillare prevenzione contro
il brigantaggio, il potenziamento di strade e ponti, le grandi fiere
della Champagne, i mitici pellegrinaggi, i floridi commerci di
Firenze, Genova, Pisa, Venezia, Asti, Milano, Barcellona,
Bruges, Magonza… sarebbero stati impossibili.
Come già accennato, non solo le strade, ma anche le rotte
marittime erano controllate dai Templari e rese sicure per la
battaglia quotidiana, vincente, intrapresa contro i pirati berberi e
arabi.
Quando Riccardo Cuor di Leone, tra i protagonisti della Terza
Crociata, decise di far ritorno in Inghilterra, si affidò a un
ammiraglio templare che gli mise a disposizione una nave,
poiché quel re temeva le insidie di suo fratello Giovanni Senza
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