Page 200 - I templari e il filo segreto di Hiram
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con questo radicale mutamento: da fieri monaci guerrieri a
raffinati proprietari terrieri e, soprattutto, abili finanzieri con il
destino d’interi regni nelle loro mani, tra i quali quelli di Francia,
d’Inghilterra, della Castiglia. Nessun luogo era più sicuro delle
loro commende, che assommavano le caratteristiche di monasteri
e fortezze.
Fin dalle origini fu eccezionalmente tollerato che i Templari
prestassero denaro, con un tasso d’interesse non superiore al
10%, nonostante che “l’usura” fosse considerata un’attività
indegna per un cristiano e, ancora di più, per un monaco.
Un’attività che metteva gli intraprendenti cavalieri in diretta
concorrenza con gli Ebrei e, poi, con i banchieri lombardi e
toscani. I Templari assursero ben presto il ruolo di banchieri del
papa e dei regni di Francia e d’Inghilterra. C’era, infatti, un
“Tempio” a Parigi e c’era un “Tempio” a Londra, custodi delle
tesorerie regie, nonché delle decime ecclesiastiche del papa per
quanto riguardava i due regni. Quando il re Filippo Augusto di
Francia partì per la crociata, dispose che tutte le tasse e i tributi
incassati durante la sua assenza, in tutto il suo vasto regno,
fossero custoditi dai Templari nella torre del Tempio di Parigi.
Analogamente Enrico III, re d’Inghilterra, decretò che tutti gli
introiti spettanti alla sua corona fossero versati e custoditi nel
Tempio di Londra.
Un ruolo che fece gola a tanti, troppi. E che, probabilmente,
non fu estraneo alla repentina rovina della “Torre del Tempio”,
come attestato peraltro dal templare rinnegato Noffo Dei, grande
accusatore dell’Ordine, al servizio di banchieri lombardi,
pistoiesi, leccesi e fiorentini, tutti pronti a ghermire l’eredità
finanziaria del Tempio.
In quanto al Santo Graal le tradizioni più consolidate vogliono
che fosse in possesso dell’Ordine della “Militia Christi” e
custodito in luoghi particolari, inaccessibili, ben protetti.
Il primo di questi luoghi è ovviamente la triangolazione
francese di Gisors - Chartres - Provins, che a oriente tende a
raggiungere la “Foresta d’Oriente” nella Champagne. E proprio
la “Foresta d’Oriente” in prossimità della città di Troyes, colma
di misteri, miti, leggende, sotterranei, parve a molti inquisitori e
cronisti del XIV secolo il luogo più consono e più ideale dove
indagare sul Santo Graal.
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