Page 183 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 183

pagina n.182      420451_LAVORATO.pdf







                Bernardo  li  istituì  per  un  fine  segreto:  il  conseguimento  della
                Gerusalemme  terrena;  l'Europa  trasformata  in  un  impero
                teocratico, la cui manu militare sarà l‟Ordine del Tempio, agli
                ordini del papa! Salvando voi, sire, salverete l‟Europa! Anche i
                banchieri lombardi e fiorenti sono schierati al vostro fianco, e
                sono alleati fidati e sicuri. Le loro agenzie commerciali, diffuse
                in  tutto  il  regno,  saranno  utili  per  la  trasmissione  dei  vostri
                ordini  segreti.  In  cambio  affiderete  loro  la  gestione  del  tesoro
                reale,  dopo  averla  sottratta  definitivamente  agli  inaffidabili
                Templari… Sire, affonderete le mani nel più grosso tesoro di tutti
                i tempi!”
                     Per  il  collegamento  tra  i  banchieri  e  il  cancelliere  del  re
                s’incaricò  Noffo  Dei:  un  templare  di  origine  toscana  espulso
                dall’Ordine e passato al servizio dei banchieri italiani.
                     Fu lui ad esclamare:
                     “Dobbiamo essere  buoni pescatori,  come i  primi  apostoli!
                Tenderemo la rete su tutta la Francia; poi la tireremo. Accadrà
                tutto in poche ore e otterremo un gran raccolto di tonni!”
                     Così accadde.
                     E non si trattava più di uno schiaffo.
                     Gli  ordini  segreti  partirono,  irradiandosi  per  le  sicure
                agenzie  commerciali  lombarde  e  fiorentine.  Nessuno  fiatò.
                Nessuno  sospettò.  E  venne  l’alba  del  13  ottobre  1307,  quando
                l’immensa  tela  da  pesca  fu  abbassata  su  tutta  la  Francia
                contemporaneamente, senza un incidente.
                     Ma  prima  di  quel  fatidico  13  ottobre  ci  fu  un’altra  data
                importante: il 7 aprile dello stesso anno.
                     Dal  giorno  della  sua  incoronazione  papa  Clemente  V  era
                sfuggente: temeva il re di Francia e, se poteva, lo evitava. Non
                entrava in Italia, restava in Francia con la sua corte e sembrava
                uno scolaretto per come scansava gli appuntamenti con il re; a
                volte, addirittura, fingendosi indisposto.
                     Ma l’appuntamento di Poitiers aveva dovuto accettarlo.
                     Filippo “il Bello” intendeva sondare il terreno: non avrebbe
                mai osato colpire i Templare senza un minimo assenso papale:
                gli bastava un nì.
                     All’incontro  del  re  con  il  papa  furono  presenti  soltanto  il
                cancelliere “da Nogaret” e Noffo Dei. Non è noto cosa si dissero;
                ma  pare  che  il  papa  immediatamente  s’irrigidì  nel  sentire
                accennare  ai  Templari.  Fu  allora  Noffo  Dei  a  inginocchiarsi
                davanti al Santo padre e a svelare, lui che era stato templare, i


                                            182
   178   179   180   181   182   183   184   185   186   187   188