Page 170 - I templari e il filo segreto di Hiram
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mentre che „l tempo suo tutto sia volto.
Ella ruina in sì fatta cisterna:
e forse pare ancor lo corpo suso
dell‟ombra che di qua dietro mi verna.”
(Inferno XXXIII, 124-137).
IL GRANDE CANCELLIERE
L’EMINENZA GRIGIA
Guglielmo da Nogaret fu gran cancelliere di Francia: un
uomo di legge della Linguadoca imprestato alle esigenze della
corte regale francese.
Veniva da una terra un tempo felice, amena, baciata dalla
fortuna, devastata dalla feroce crociata contro gli eretici Albigesi
che nulla aveva risparmiato, sconvolgendo radicalmente la stessa
società civile.
Quando Guglielmo di Nogaret nacque, la furia dei cavalieri
del Nord era passata, ma restava il ricordo, con ruderi anneriti di
castelli e anche di chiese. Ovunque si coglievano ancora gli
effetti di tanta devastazione che avrebbero lasciato segni
indelebili.
Da epoca immemorabile la sua famiglia, forse di antica
nobiltà romana, vantava una proprietà a Nogaret, prossima a
Santo-Félix-de-Caraman: bene che non era andato perduto
nonostante mio padre, un toulousain, fosse stato un cataro
condannato per la sua fede e arso vivo.
Ecco spiegato il mio nome “da Nogaret”
Sicuramente Guglielmo era consapevole che quell’infausta
crociata aveva impedito la crescita dell’Occitania come nazione
Europea unita all’Aragona, alla Provenza e alla Lombardia.
Quell’incursione feroce aveva negato un futuro all’antica
Romagna d’Occidente, dove profonde affondavano le radici di
Roma, rendendola serva della settentrionale Francia.
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