Page 166 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                     Dante fu sicuramente molto colpito dalla decisione del papa,
                il  13  marzo  1311,  che  autorizzava  la  tortura  durante  gli
                interrogatori ai Templari.
                     Quale mutamento di rotta!
                     Subito  dopo  l’arresto  Clemente  V  si  diceva  sicuro
                dell’innocenza  dei  Templari!  Che  cos’era  successo  nel
                frattempo?
                     Dopo  il  13  marzo  1311  per  Dante  il  papa  diventò
                “l’Anticristo”.

                     Nel  Paradiso  Dante,  tramite  Beatrice,  ha  le  sette  visioni
                allegoriche  della  storia  della  Chiesa  che,  per  la  verità,
                corrispondono  a  quelle  descritte  da  Ubertino  da  Casale
                nell’Arbor vitae.
                     La  prima  rappresenta  le  persecuzioni  patite  dai  primi
                cristiani:  l’Aquila  di  Giove  che  colpisce  violentemente  il  carro
                della Chiesa.
                     La  seconda  corrisponde  al  periodo  delle  eresie:
                l’apparizione d’una volpe affamata che cerca di annidarsi dentro
                il carro.
                     La  terza  riguarda  la  donazione  di  Costantino:  l’Aquila
                (imperiale) che lascia sul carro della Chiesa parte delle sue piume
                e dal cielo scende una voce piena di rammarico “O navicella mia
                com‟ mal se‟ carca!”.
                     La quarta mostra un drago che sbuca dalla terra: l’avvento
                dell’Islam che tolse alla Chiesa l’Oriente e l’Africa, fiorenti terre
                della fede.
                     Nella quinta il carro della chiesa si copre con le penne perse
                dall’Aquila:  il  trionfo  dell’Ecclesia  carnalis  che  si  ammanta  di
                ricchezze e di potere politico.
                     La sesta mostra tre teste bicornute che erompono dal timone
                del carro e quattro teste cornute che affiorano dai quattro angoli
                del carro: i sette peccati capitali!
                     La settima, infine, mostra una puttana sul carro della Chiesa,
                con  un  gigante  con  il  quale  si  bacia:  ecco  rappresentati  papa
                Clemente V (la puttana) e re Filippo II il Bello (il gigante)!
                     Un altro palese il riferimento al re di Francia Filippo IV si
                trova nel Purgatorio (XX, 91-96):

                              “Veggio il nuovo Pilato sì crudele,
                             che ciò nol sazia, ma senza decreto,


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