Page 162 - I templari e il filo segreto di Hiram
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cancelliere inquisitore: Guillaume de Nogaret.
Fu impiccato a Parigi nel 1313; ma già si trova nel più
profondo Inferno della Divina Commedia dal sabato santo del
1300; sprofondato per l’eternità nel nono cerchio: nella Tolomea,
dove sono puniti i traditori degli amici e degli ospiti, e dove le
loro anime precipitano dopo aver compiuto il misfatto, mentre il
loro corpo continua a vivere.
IL POETA DESIDEROSO DI GIUSTIZIA
L’iniziazione di Dante alla ritualità templare sembrerebbe
trasparire da una frase nell’Inferno della sua Divina Commedia:
“O voi ch‟avete gli intelletti sani
mirate la dottrina che s‟asconde
sotto il velame delli versi strani”
(Inferno IX, 61-63).
Dopo la condanna del Concilio di Vienne non era lecito
difendere pubblicamente, soprattutto in Francia e Italia, i
condannati per eresia. Per questo motivo i poeti della cerchia dei
Fedeli d’Amore, ai quali apparteneva lo stesso Dante Alighieri,
furono costretti a esprimersi in modo circospetto, facendo molta
attenzione. Ad esempio la “Candida Rosa”, che raffigura il
consesso di tutti beati, rappresenta la scienza per eccellenza: la
Teologia.
Dante, in particolare, fu sempre molto attento a non esporsi:
la sua condizione di esule, con una condanna a morte alle sue
spalle nella città di Firenze, gli imponeva un’indubbia prudenza!
Fatale sarebbe potuta rivelarsi un’accusa di eresia!
Molto è stato scritto sui contenuti d’interesse politico ed
esoterico nelle opere di Dante Alighieri, influenzate
profondamente da San Tommaso e, più ancora, da Sigieri di
Brabante, che fu teologo antagonista di San Tommaso. Ma, più
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