Page 151 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                notai,  avvocati:  uno  strumento  estremamente  docile  nelle  sue
                mani che gli assicurava un’innegabile legittimità. Infatti, tramite
                gli  Stati  Generali,  poteva  vantare  un  indiscusso  sostegno
                popolare e affermare impunemente che gli interessi della corona
                coincidevano con quelli del popolo e della Francia.
                     Che dire?
                     Filippo IV di Francia fu un re moderno in pieno Medioevo.
                     Aveva, infatti, compreso che la propaganda costituisce il più
                solido puntello alla politica. Non gradiva tra i piedi stupidi duchi,
                odiosi marchesi, stolidi conti, sempre pronti a riempirsi la bocca
                con  la  parola  “onore”  e  ad  impugnare  la  spada  per  lavare
                supposte  onte;  preferiva  di  gran  lunga  ministri  e  cancellieri
                efficienti,  come  Guglielmo  da  Nogaret  o  Pierre  Dubois,
                ineffabile professore all’università della Sorbona, sempre pronto
                a  scrivere  libelli  dalla  vasta  diffusione,  ora  contro  il  papa,  ora
                contro  gli  Ebrei,  ora  contro  il  re  d’Inghilterra  e,  soprattutto,
                “Adversi ad Templaribus”!
                     Filippo  “il  Bello”  aveva  capito  che  l’ipocrisia  e  l’astuzia
                costituiscono  l’essenza  del  potere  di  fronte  alle  masse!  Un  re
                proiettato verso il futuro; mentre i Templari simboleggiavano il
                passato: una zavorra insostenibile per la Francia.
                     Ma  chi  si  avvantaggiò  veramente  della  scomparsa  dei
                Templari?
                     Il papato? No. Ne uscì tremendamente indebolito.
                     Il regno di Francia? Si consolidò poiché l’Ordine del tempio
                costituiva  una  minaccia  per  la  monarchia;  ma  dietro  all’angolo
                s’apprestava la guerra dei cent’anni.
                     I banchieri. Furono loro i veri vincitori. Peraltro cominciò in
                questo modo, quasi in sordina, la lenta e irresistibile ascesa dei
                Medici di Firenze.
                     Resta una domanda sospesa sulla Storia:
                     Il  re  di  Francia  fu  strumento  involontario  di  un  grande
                complotto lombardo -fiorentino?














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