Page 156 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                giudizio  di  condanna  che  si  sarebbe  rivelato  come  minimo
                affrettato.
                     Per  la  verità  la  maggioranza  dei  padri  conciliari  erano
                contrari allo scioglimento dell’Ordine: ritenevano insufficienti le
                accuse  mosse  contro  i  gloriosi  cavalieri  e,  più  ancora,
                giudicavano inopportuno la disgregazione del più potente corpo
                militare  dell’epoca,  che  peraltro  prendeva  ordini  soltanto  dal
                papa.
                     Tra  i  padri  conciliari  aleggiava  ancora  la  speranza  di  una
                nuova  crociata:  l’ultima,  che  avrebbe  portato  alla  definitiva
                conquista di Gerusalemme.
                     Ma Clemente V aveva fretta.
                     S’irritò  per  quei  contrattempi  e  tutti  sorprese  procedendo
                d’autorità: il 22 Marzo 1312 siglò la bolla “Vox in excelsio” e
                asserì  pubblicamente  che  i  Templari  andavano  soppressi  per  il
                “sommo  bene  della  Chiesa”;  quasi  che  quei  cavalieri  ne
                costituissero un’oscura minaccia.
                     Perché?
                     Che  cosa  avevano  trovato  o  scoperto  di  così  terribile  e
                indicibile gli inquisitori?
                     Fantasie abilmente camuffate come verità da quel demone di
                Guillaume del Nogaret?
                     Una domanda destinata a restare per sempre senza risposta.
                     Non c’è dubbio che il papa agì in quel modo per compiacere
                al  re  di  Francia,  suo  grande  elettore,  al  quale  si  sentiva  legato
                mani e piedi in un eterno debito di riconoscenza. Più ancora lo
                temeva!  Proprio  in  quei  giorni  Filippo  il  Bello  era  apparso
                improvvisamente a Vienne, accompagnato dal fratello, dai suoi
                tre  figli  e  da  una  potente  scorta  armata.  Fu  allora  che  il  papa
                decretò  lo  scioglimento  della  “Militia  Templi”,  ignorando  il
                parere contrario dei Padri Conciliari.
                     Nella città sul Rodano non era lecito contraddire la volontà
                della corona francese! Correva l’anno del Signore 1313, il 22 di
                marzo:  la  primavera  era  cominciata  da  un  giorno,  ma  faceva
                freddo e pioveva. Una condanna attribuita non tanto alla palese
                simonia di quel papa, che favoriva in ogni modo parenti e amici,
                peccato tipico dell’epoca, ma al suo ergersi a giudice a danno dei
                suoi più fedeli servitori: i Templari.
                     All’epoca corse voce di un incontro segreto avvenuto molti
                anni prima nella foresta di Saint Jean d’Angeli, dove Bertrand de
                Got, all’epoca arcivescovo di Bordeaux, avrebbe venduto la sua


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