Page 154 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                incoronato a Lione, non a Roma. Dove sarebbe stato incoronato
                al  cospetto  del  re  di  Francia.  Potevano  sussistere  dubbi  verso
                quale potenza temporale battesse il cuore di Raymond Bertrand
                de  Goth?  L’impero,  sacro  romano  e  germanico,  era  stato
                estromesso!
                     Cominciò  in  questo  modo,  con  una  richiesta  che  poteva
                sembrare  innocua,  se  non  eccentrica,  la  secolare  “cattività
                avignonese”.
                     Pochi anni dopo la Santa Sede lasciò la città dei Cesari per
                trasferirsi nell’antica capitale delle Gallie.
                     La politica di splendore, indipendenza e assoluta sovranità
                su tutti i principi della terra, vanto e gloria di Bonifacio VIII, non
                soltanto aveva patito una battuta di arresto; ma era stata sconfitta
                su tutta la linea.
                     Dal lungo scontro tra Bonifacio VIII e Filippo “il Bello” era
                emerso  vincitore  il  re  di  Francia  e  da  questo  momento  i  papi
                sarebbero stati asserviti ai suoi interessi.
                     Per  la  verità,  la  scelta  di  trasferire  la  sede  da  Roma  ad
                Avignone fu simile, per certi versi, a quella di Costantino, che
                aveva trasferito la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio.
                     L’invasione  araba  del  mediterraneo  aveva  ribaltato  la
                situazione geopolitica. Dai tempi di Carlo Magno l’Europa si era
                sostituita al Mediterraneo e in un simile contesto Roma diventava
                periferia. Avignone, invece, si trovava al centro dell’Europa che
                costituiva un’area omogenea, cattolica, “occidentale” da Palermo
                a Edimburgo, da Lisbona a Budapest.
                     Avignone  non  apparteneva  al  regno  di  Francia,  che  però
                giungeva fino alla dirimpettaia riva del Rodano dove, non a caso,
                il re di Francia fece erigere un possente castello, giusto di fronte
                al Palazzo dei Papi: inequivocabile testimonianza dell’intenzione
                del re di vigilare sull’operato dei pontefici.

                     Non sarebbe più stato possibile ledere gli interessi del regno,
                con  stupide  pretese  di  potere  teocratico,  com’era  successo  con
                Bonifacio VIII.
                     In maniera quasi simbolica l’incoronazione del nuovo papa,
                il  15  novembre  1305,  fu  funestata  dalla  caduta  di  un  pezzo
                d’intonaco  che  lo  colpì,  ferendolo  lievemente.  La  tiara  ruzzolò
                nella polvere dei calcinacci: davvero un brutto presagio!
                     Clemente  V  era  un  uomo  debole,  malaticcio,  ansioso  e
                indeciso:  una  marionetta  nelle  mani  spregiudicate  di  Filippo  il


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