Page 149 - I templari e il filo segreto di Hiram
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preferendo però di trattare con il sultano d’Egitto piuttosto che
avventurarsi in scontri armati, i Templari ricevettero l’ordine dal
papa di essergli ostili e di non aiutarlo.
In quel frangente, nonostante il solenne giuramento di
schierarsi sempre a fianco dei cristiani sul campo di battaglia, i
Templari furono costretti a chinare il capo, obbedirono al papa e
vennero meno al giuramento.
L’imperatore Federico II, furente, li ripagò insultandoli e il
primo a muovere l’accusa di complicità dei Templari con il
nemico fu proprio lui. In seguito scrisse al conte di Corbié:
“Abbiamo saputo da diversi religiosi che giungono da Oltremare
che i Templari ricevono gli infedeli all‟interno delle loro fortezze
con premura e pompa, tollerando addirittura, in loro presenza,
l‟esercizio del culto maomettano”.
Il re di Francia avrebbe imitato l’imperatore tedesco,
spingendosi però alle estreme conseguenze. Forse fu costretto a
tanto, poiché in terra di Francia la presenza templare era di gran
lunga maggiore che nel Regno di Napoli e in Sicilia.
Seppure non sia opportuno spezzare lance in favore di
Filippo IV re di Francia, è d’uopo ricordare che il suo regno
vacillò paurosamente quando l’energico papa Bonifacio VIII,
dopo tre tonanti bolle: “Clericis laicos”, “Ausculta filii” e
“Unam sanctam”, minacciò di scomunicarlo. Addirittura ventilò
di scagliare l’interdetto contro l’intera nazione, se il re non
avesse accettato d’inchinarsi di fronte alla sua superiore autorità,
come un figlio. L’energico papa, entusiasta per il trionfo
dell’Anno Santo celebrano nel 1300, ambiva imitare i fasti di
Gregorio VII, incluso il successo di Canossa.
Fu un errore fatale di prospettiva storica!
Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, invece di
prendersi la soddisfazione di vedersi baciare i piedi dal re di
Francia, rimediò il sonoro schiaffo di Anagni, che rimbombò nel
mondo intero e nella storia.
Ad ogni modo lo scontro con il papa comportò per il re di
Francia una profonda apprensione: temeva l’insubordinazione dei
grandi feudatari che avrebbero potuto voltargli le spalle ed
esautorarlo, e teme più ancora un colpo di mano dei Templari,
che avrebbero potuto arrestarlo a Parigi su ordine del papa.
Filippo IV di Francia era dilaniato da una grande ambizione,
che recenti ricerche storiche tendono a evidenziare: ambiva a
imporre la Francia come regno più potente d’Europa, superiore
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