Page 139 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                     I cavalieri del Tempio erano invidiati non solo dal popolino
                e  dai  principi,  ma  anche  dai  chierici  e  dai  prelati  per  il  loro
                immenso potere, per le loro straordinarie ricchezze, per il fatto
                stesso che a molti sembrassero una società segreta.
                     Nel  1307,  quando  la  tempesta  si  abbatté  sulle loro teste,  i
                Cavalieri del Tempio si trovarono soli, drammaticamente soli: il
                popolo  non  li  amava,  i  chierici  li  detestavano,  i  nobili  li
                temevano e i re, fossero di Navarra o d’Inghilterra, non vedevano
                l’ora  di  sbarazzarsene,  di appropriarsi  dei loro cospicui  beni e,
                soprattutto, di cancellare i pesanti debiti contratti con l’Ordine.
                     Ai Templari si addebitava una grave colpa: avevano perso la
                Terra Santa!
                     La loro lussuria, la loro arroganza, la loro ingordigia erano
                state punite: Deus non voluit!
                     A causa dei loro peccati i Crociati erano stati sconfitti nei
                deserti  della  Siria,  nelle  campagne  della  Galilea,  nelle  fortezze
                sul litorale.
                     Il risentimento popolare nei loro confronti era diffuso tanto
                nelle  città  quanto  nelle  campagne.  A  qualcuno  doveva  essere
                addossata la colpa del fallimento di una campagna di conquista
                durata due secoli! E poco importava se il terzultimo gran maestro
                del Tempio si fosse sacrificato con molti cavalieri nell’estrema
                difesa di San Giovanni d’Acri.
                     Molte cose si dicevano sui Templari.
                     Tra  le  accuse  più  diffuse  e  infamanti  spiccava  quella  del
                tradimento.  Si  diffuse  la  voce,  ad  esempio,  che  intrattenessero
                patti segreti con le sette islamiche. Ne conseguiva che i Templari
                potevano informare gli adepti di quelle sette sui movimenti degli
                altri crociati… Palese e infamante il tradimento!
                     Persino il loro sigillo più famoso: due cavalieri su un unico
                cavallo, divenne oggetto di sospetti e dicerie. A occhi smaliziati
                quei  due  cavalieri  potevano  rappresentare  indicibili  rapporti
                omosessuali. Per altri era sospetta la doppiezza dell’Ordine, dove
                ogni  cosa  era  duplice.  Si  giunse  a  mormorare  che  in  battaglia
                quei  cavalieri  invocassero  tanto  il  Dio  degli  eserciti  cristiani
                quanto il demoniaco Allah.
                     E altre  dicerie  insondabili correvano  sul  conto  dell’Ordine
                del Tempio…
                     Cosa succedeva nelle loro chiese, nelle loro torri, nelle loro
                accoglienti case simili ad alcove, dopo che venivano sbarrate le
                porte al tramonto?


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