Page 137 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 137

pagina n.136      420451_LAVORATO.pdf







                ma  molte  erano  le  liti  in  cui  i  Templari  furono  coinvolti.  A
                contestarli  non  erano  soltanto  gli  eredi,  ma  anche  il  clero
                ordinario, ostile ai Cavalieri per i privilegi accordati dai papi. Ad
                irritarlo non erano soltanto le donazioni che non ricevevano più,
                ma per le feste che i Templari organizzavano nelle loro chiese,
                tramite  suggestive  cerimonie  liturgiche,  l’esposizione  di
                meravigliose reliquie e stupende decorazioni levantine. Gli stessi
                pellegrini,  numerosissimi  in  Europa,  durante  i  loro  viaggi
                privilegiavano  le  chiese  del  Tempio,  con  le  loro  accoglienti
                foresterie…
                     Le  magioni  templari,  con  le  loro  torri,  non  erano  soltanto
                sicure foresterie per i pellegrini, disseminate capillarmente sulle
                principali vie di transito; ma costituivano embrionali banche dai
                forzieri sicuri, dove re, principi, mercanti, marchesi e gli stessi
                borghesi depositavano volentieri il loro denaro.
                     Un pellegrino, un crociato, un mercante, un principe poteva
                depositare il denaro a Tolosa e ritirarlo a Milano o a Bruges, a
                San  Giacomo  di  Compostela  o  a  Roma,  a  Gerusalemme  o  a
                Costantinopoli;  più  ancora,  poteva  ritirarne  una  parte  lungo  la
                strada, lasciando la parte restante da utilizzare all’arrivo.
                     Una  simile  disponibilità  di  denaro,  ovviamente,  avviò  una
                diffusa e capillare attività di credito, proficua non tanto per gli
                interessi  applicati,  che  erano  quasi  inesistenti,  per  evitare
                l’accusa  di  usura,  ma  per  le  severe  pene  applicate  in  caso
                d’insolvenza nell’onorare il debito.
                     Tutti ricorrevano ai Templari!
                     Non  soltanto  re,  imperatori,  principi;  ma  anche  abati  e
                vescovi, smaniosi di elevare nelle loro città cattedrali altissime,
                che stupivano il mondo e riempivano d’orgoglio i fedeli.
                     I  Templari,  inoltre,  erano  richiesti  quotidianamente  come
                testimoni  in  atti  pubblici  e  privati,  oppure  come  garanti  di
                operazioni finanziarie.
                     Ad  esempio,  in  Oriente  i  banchieri  italiani  nutrivano  seri
                sospetti su molti clienti e ricorrevano costantemente ai Cavalieri
                del Tempio come garanti.

                     Tutto era doppio nell’ordine del Tempio!
                     Due, probabilmente, i sovrani maestri…
                     Due! Jacques de Molay, palese, a Oriente, e Jean-Marc de
                Larméry, nascosto, a Occidente, che non fu molestato.




                                            136
   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141   142