Page 133 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                     Nel  mar  di  Levante  i  “Bianchi  Mantelli”  potenziarono
                soprattutto i porti di Tortosa e di Acri.
                     In  seguito,  perdute  queste  due  importanti  basi  (il  gran
                maestro  Guglielmo  di  Beaujeau  morì  nel  disperato  tentativo  di
                proteggere il porto di Acri) i Templari si trasferirono a Cipro e
                potenziarono  i porti  di  Limassol  e  Famagosta. Meditavano  una
                rivincita  che  non  gli  fu  concessa!  Pare  che  il  sovrano  maestro
                Jacques de Molay si apprestasse a portare ancora una volta i suoi
                cavalieri  sulle  coste  del  Libano,  quando  fu  chiamato
                precipitosamente in Europa dal tesoriere del Tempio di Parigi per
                il  prestito  preteso  dal  re  Filippo  “il  Bello”:  la  trappola  ai  suoi
                danni stava per scattare!
                     A Ponente la flotta templare sostava nelle isole Baleari, da
                pochi  anni  liberate  dal  giogo  moresco.  Le  navi  del  Tempio
                pattugliavano quel tratto di mare con l’obiettivo di rintuzzare le
                incursioni  barbaresche  dal  Nord  Africa.  In  questa  loro  attività
                svolgevano un importante ruolo strategico, poiché tagliavano le
                retrovie  ai  berberi  dell’Andalusia,  impedendogli  di  ricevere
                rinforzi  dal  Marocco.  Proprio  questa  strategia  fu  determinante
                per le vittorie che in quegli anni si susseguirono in Spagna, prima
                fra tutte quella decisiva di Las Navas de Tolosa, la Waterloo dei
                Mori  dell’Andalusia,  che  permise  la  riconquista  delle  città  di
                Cordoba, Valencia e Siviglia. Si ripeté allora quant’era successo
                trecento anni prima con la flotta bizantina, tornata a presidiare il
                Mediterraneo Occidentale: dapprima le navi con il “fuoco greco”
                avevano isolato i Saraceni, poi avevano permesso la loro cacciata
                dalla Liguria e dalla Provenza.
                     Sull’oceano,   infine,   i   Templari   avevano   allestito
                un’importante base navale nel porto de La Rochelle e su quelle
                onde, temute da tutti i naviganti, giocarono il ruolo decisivo di
                rivoluzionare  l’arte  della  marineria  oceanica  con  la
                trasformazione delle affusolate galee in panciute caravelle.
                     Un grande cantiere navale templare è documentato a Zara,
                sulla costa dalmata.
                     Tornando  agli  alti  funzionari  dell’Ordine,  il  precettore  del
                regno di Gerusalemme era il tesoriere con diritto di controllo su
                tutte le proprietà sia in Oriente e che in Occidente.
                     Il drappiere sovrintendeva al vestiario.
                     I  tre  “governatori”  sovrintendevano  ai  terzieri  in  cui  era
                ripartito  “l’Oriente”:  effettivi  fino  alla  battaglia  dei  “Corni  di
                Hattin”  e  in  seguito  soltanto  simbolici.  Il  più  importante


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