Page 131 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                cavalli con un palafreniere.
                     I  cavalieri  indossavano  i  mantelli  bianchi  e,  infatti,  erano
                soprannominati  “blancs  manteaux”,  con  rossa  croce  sia  sul
                mantello  che  sugli  scudi, che  di solito  erano  bicolori:  bianco  e
                nero.
                     Si hanno notizie di cavalieri che dedicavano solo una parte
                della loro vita all’Ordine. In tal caso si trattava di un impegno a
                termine:  stipulavano  un  contratto  con  la  promessa  solenne  di
                recarsi in Oriente e battersi per la croce per cinque, sette, dieci
                anni,  per  poi  tornare  gloriosamente  alla  vita  secolare.  Pare,
                anche, che tra i cavalieri vi fossero uomini sposati; ma si trattò di
                casi eccezionali.
                     I  sergenti,  invece,  indossavano  mantelli  neri,  con  croce
                bianca, e avevano diritto a un cavallo.
                     Una tradizione postuma vuole che i cavalieri operassero in
                squadre di tredici, come Nostro Signore e i santissimi apostoli.
                     Tredici  cavalieri,  con  scudieri,  palafrenieri,  sergenti  e
                turcopoli diventavano un piccolo esercito di 90 - 100 uomini.
                     Il  sottomaresciallo,  il  gonfaloniere,  il  frate  cuoco,  il
                maniscalco non erano cavalieri ma sergenti, e disponevano di due
                cavalli e di uno scudiero.
                     I  cappellani,  infine,  sovrintendevano  tanto  al  servizio
                liturgico  quanto  all'assistenza  spirituale  dei  cavalieri  e  dei
                sergenti.
                     In  Oriente  l’organizzazione  del  “Tempio”  era  militare  e si
                basava in castelli, rocche e presidi.
                     In Occidente l’organizzazione era invece civile, ripartita in
                magioni  o  mansioni,  amministrate  da  commendatori  o  balivi,
                aggregate in grandi province rette da precettori.
                     Sovente  una  magione  era  dualistica,  secondo  lo  schema
                tipico dell’Ordine.
                     Da  un  lato  una  casa,  la  “domus”:  la  “rosa”,  simile  a
                monastero  -  caserma  con  tanto  di  chiesa  tra  le  mura  di  città  o
                borghi, se non nelle loro immediate vicinanze.
                     Dall’altro una vasta proprietà: la “spina”, più precisamente
                una  commenda  -  fattoria,  nella  campagna,  a  una  distanza  di
                poche miglia dalla “rosa”.
                     Ricerche condotte in Francia hanno appurato che sotterranei
                collegavano  la  “rosa”  alla  “spina”.  Alcuni  di  questi  sotterranei
                sono venuti alla luce fortuitamente, in seguito a frane o a lavori
                di  sterramento.  A  Dormelles,  nel  Dipartimento  della  Seine  et


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