Page 143 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                Tempio  avrebbe  avuto  bisogno  di  un  sovrano  maestro  molto
                diverso.
                     Secondo molti storici lo scontro tra i Templari e il regno di
                Francia  era  inevitabile  e  l’esito  dipendeva  da  chi  si  sarebbe
                mosso per primo, con audacia e determinazione.
                     Jacques  De  Molay  fu  semplicemente  anticipato  da  Filippo
                “il Bello”, che di determinazione ne aveva da vendere.
                     In seguito nessuno versò una lacrima per il glorioso ordine
                militare  che  aveva  servito  eroicamente  la  cristianità  contro  gli
                “infedeli” islamici, per due secoli.
                     Sembrò  che  i  principi  e  i  re  dell’Europa  non  aspettassero
                altro: avvoltoi prossimi alla carcassa, pronti ad affondare le mani
                nelle  ricchezze  della  “militia  Templi”  che  erano  enormi.  E,  di
                sicuro, tirarono un profondo sospiro di sollievo.
                     E  per  quanto  in  seguito  si  stabilì  che  quelle  ricchezze
                dovessero  passere  agli  Ospedalieri,  in  realtà  quei  cavalieri  ne
                ricevettero le briciole.
                     Sferrato il primo colpo, era soltanto questione di tempo.
                     Tutto era perduto.
                     Il  destino  del  sovrano  maestro  Jacques  del  Molay  era
                segnato: il rogo in riva alla Senna, in uno dei luoghi ancora oggi
                più suggestivi di Parigi, all’estremità occidentale dell’Isola della
                Città:  un  giardino  simile  a  prua  di  una  nave.  Cinquantaquattro
                alti  dignitari  dell’Ordine  avevano  preceduto  il  Gran  Maestro
                nella morte per mano di un boia, frettolosamente, nel 1310.
                     Con Jacques de Molay finirono la loro vita tra le fiamme tre
                alti  funzionari  del  Tempio:  Geoffroy  de  Gonaville,  precettore
                dell’Aquitania  (con  il  Poitou),  corrispondente  alla  Francia
                atlantica;  Geoffroy  de  Charnay,  precettore  della  Normandia  e
                della  Bretagna  che  i  Templari  chiamavano  ancora  con  il  nome
                antico  di  Armonica,  e  Ugues  de  Pairaud,  gran  visitatore
                (ispettore) del Tempio.
                     Probabilmente quei quattro roghi furono una forzatura del re
                di  Francia  nei  confronti  del  papa,  che  continuava  a
                temporeggiare: una decisione illegale, senza consultare nessuna
                autorità ecclesiastica “Nullo sudicio alio ecclesiastico super hoc
                expectato”.
                     All’estremità  dell’Ile-de-la-Cité,  a  Parigi,  nell’estremità
                opposta  della  cattedrale  di  Notre-Dame,  in  prossimità  della
                Conciergerie  e  del  Pont-Neuf,  si  trova  un  piccolo  giardino:  lo
                Square du Vert Galant.


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