Page 82 - La Massoneria Rivelata
P. 82
e contenuto, l’altro faldone narrativo dell’eroe: I Mille, pagine e
pagine di insulti contro tutto ciò che odorasse di clericale e di
papalino.
Il trascorrere degli anni e il peggiorare degli acciacchi non
placarono la vis polemica, anzi, da Caprera cercò di far
pervenire alla stampa una lettera dove si affermava «che se fosse
stata eseguita la condanna a morte pronunciata a Roma contro i
dinamitardi Monti e Tognetti, che avevano fatto saltare in aria la
caserma Serristori, in ogni città d’Italia due preti avrebbero
pagato con la […] vita». Quando poi sentì sul collo l’alito della
morte, temendo di essere gabbato all’ultimo momento da
un’estemporanea conversione, si cautelò, inserendo nel
testamento politico il seguente paragrafo: «Siccome negli ultimi
momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato
spossato in cui si trova il moribondo e della confusione che
sovente vi succede, s’inoltra e, mettendo in opera ogni turpe
stratagemma, propaga con l’impostura di cui è maestro, che il
defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri
di cattolico. In conseguenza io dichiaro, che trovandomi in
piena ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo, il
ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che
considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in
particolare. E che solo in istato di pazzia o di crassa ignoranza,
io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente
di Torquemada».
I clericali, a loro volta, cercarono di rispondere alle bordate
dell’eroe, «cinico anticlericale» nonché otre di «odio
incontenuto contro ogni religione». Di conseguenza, diffusero
voci e dicerie atte ad accreditarlo come un essere demoniaco, in
diretto rapporto con l’Inferno.
Egli era protettore e amico di personaggi poco
raccomandabili, a iniziare dal rivoluzionario russo Michele
Bakunin, giunto in Italia all’inizio del 1864 con lettere di
82