Page 87 - La Massoneria Rivelata
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rivoluzione del Venezuela (1904), le guerre dei Balcani (1912-
1913), il discorso di D’Annunzio a Quarto.
Un battaglione Garibaldi, comandato da Randolfo Pacciardi,
combatté a Guadalajara nella guerra di Spagna e, nel 1943, una
divisione Garibaldi operò a fianco della resistenza jugoslava,
mentre le brigate partigiane di ispirazione comunista
s’intitolarono a Garibaldi. Tutto ciò non impedì alla Repubblica
Sociale Italiana di paragonare i propri bersaglieri alle Camicie
rosse.
Il nome e l’immagine dell’Eroe dei due mondi servirono per
commercializzare di tutto. Con il fatale nome furono e vi sono
ancora spille per cravatte, saponi da barba, profumi, caramelle,
cioccolatini, dolci, camicie, cappelli, mantelli, tabacco da pipa,
sigari, biscotti, scatolette di tonno, chewing-gum. Nel 1948 il
Fronte Popolare Italiano diffuse un’immagine propagandistica
con il volto di Garibaldi iscritto in una stella a cinque punte. Gli
avversari politici distribuirono immediatamente un volantino
dove l’effigie dell’Eroe, capovolta, si trasformava in quella di
Stalin.
Vi è poi il mito di Garibaldi nella massoneria, con un
numero impressionante di logge intitolate all’eroe o a episodi e
date che hanno segnato la sua vita. Insomma, grazie anche ai
suoi segreti, Garibaldi è sempre un mito, e di lui – nel bene e nel
male – non si può fare a meno di parlare.
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