Page 74 - La Massoneria Rivelata
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Mille, e si chiede: fu vera gloria, oppure dietro alle camicie rosse
                c’era  un  ben  organizzato  complotto  dei  Fratelli  “tre  puntini”?

                Secondo questa teoria sarebbero stati i massoni a far intervenire

                prima la flotta britannica per facilitare lo sbarco, e in seguito a
                corrompere  con  fiumi  di  denaro  ufficiali  e  burocrati

                meridionali.
                    L’ipotesi ha un certo fascino, ma è priva di fondamento. A

                Marsala  l’intervento  inglese  fu  abbastanza  casuale;  ciò  che
                invece  facilitò  i  piroscafi  garibaldini  fu  la  dissennata  strategia

                della  flotta  borbonica  nel  presidiare  le  coste  siciliane.  La
                massoneria  non  c’entra:  quella  inglese  era  avulsa  da  ogni

                contaminazione  politica,  quella  italiana,  rinata  da  meno  di  un
                anno, era priva  di ogni  capacità organizzativa  e decisionale.  È

                vero  invece  che  ben  operò  il  Regno  Sardo.  Carlo  Pellion  di
                Persano con un milione di ducati comprò ufficiali e alti dignitari

                del  Regno.  Nel  suo  diario  annotò:  «Termino  col  dargli  [a
                Cavour]  la  buona  notizia  che  possiamo  ormai  far  conto  sulla

                maggior parte dell’officialità della Regia Marina napoletana».

                    La  stessa  vittoria  di  Calatafimi  sarebbe  stata  consentita
                dall’infedeltà  del  generale  Landi,  corrotto  da  quattordicimila

                ducati.  In  seguito,  la  resa  di  Palermo  fu  ottenuta  grazie  al
                tradimento  di  Giuseppe  Letizia  e  di  Ferdinando  Lanza.

                Quest’ultimo si arrese senza combattere, ottenendo però l’onore
                delle armi per i suoi diciottomila uomini. Si dice che quando i

                Borboni sfilarono davanti al “presentat’arm” delle camicie rosse,
                un  soldato  abbia  detto,  guardando  con  rassegnazione  il

                comandante: «Eccelle’… guardate quanti siamo!… E dobbiamo
                scappare accussì». Al che sua eccellenza avrebbe risposto: «Statti

                zitto ’mbiacone!»
                    Vi  fu  poi  l’episodio  dell’attraversamento  dello  stretto  di

                Messina, avvenuto per merito di Fileno Briganti che, invece di
                difenderlo,  si  consegnò  al  nemico.  L’impresa  fu  dunque

                propiziata dall’unico soggetto veramente interessato al successo:

                il  Piemonte.  Inoltre,  Garibaldi  si  trovò  di  fronte  un  esercito


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