Page 222 - La Massoneria Rivelata
P. 222

frutto,  ricordando  di  conseguenza  i  chicchi  della  melagrana,
                simbolo degli antichi misteri, dell’ebraismo, del cristianesimo e

                della massoneria.

                    Questo nome, già di per sé interessante, battezza una vicenda
                che ha per protagonista un pezzo di legno: «C’era una volta un

                pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo
                da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei

                caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze». Da
                questo ciocco ne fuoriesce il nostro. Geppetto è solo il mezzo, lo

                strumento della liberazione di Pinocchio dalla materia. La sua
                creazione  sembra  voluta,  dettata  da  una  forza  superiore,  il

                vecchietto  pare  un  apprendista  stregone,  costretto  dal  fato  a
                evocare un’entità sconosciuta, tant’è vero che, appena terminata

                l’opera,  se  ne  pente:  «Quando  Geppetto  ebbe  finito  di  fargli  i
                piedi,  sentì  arrivarsi  un  calcio  sulla  punta  del  naso  –  Me  lo

                merito! – disse allora fra sé – Dovevo pensarci prima! Ormai è
                tardi!»

                    Pinocchio  è  un  essere  incompiuto,  ancora  subordinato  alle

                leggi  del  caos,  e  per  realizzarsi  dovrà  percorrere  un  labirinto
                esistenziale  costellato  da  prove  durissime.  La  via  per  giungere

                alla  trasformazione  completa  è  complessa,  drammatica,  con
                continui colpi di scena degni di un grande romanzo picaresco.

                    Basti  pensare  che  il  burattino  affronta  la  morte  ben  sette
                volte,  e  in  siffatte  prove  figurano  i  quattro  elementi:

                Mangiafuoco  lo  vuol  bruciare,  il  Pescatore  Verde  sta  per
                friggerlo, come asino è gettato in mare, viene inghiottito da un

                pescecane, è salvato dall’annegamento da un tonno, il Gatto e la
                Volpe lo impiccano e i conigli becchini rischiano di fargli fare

                una fine ancora peggiore: «A questo punto, la porta della camera
                si spalancò ed entrarono dentro la camera quattro conigli neri

                come l’inchiostro, che portavano sopra le spalle una piccola bara
                da  morto  –  Che  cosa  volete  da  me?  –  gridò  Pinocchio,

                rizzandosi tutto impaurito a sedere sul letto – Siamo venuti a

                prenderti – rispose il coniglio più grosso».


                                                          222
   217   218   219   220   221   222   223   224   225   226   227