Page 211 - La Massoneria Rivelata
P. 211

del Niger. Sarebbe questa una regione segnata dall’occulto, una
                terra  di  maghi  e  negromanti,  alcuni  dei  quali  avrebbero

                affrontato  Mosè  lungo  le  sponde  del  Nilo.  Si  mormora  altresì

                che ancora oggi femmine dalla pelle d’ebano, iniziate ad arcani
                riti, siano depositarie del borbor, l’arte del sortilegio più oscuro e

                potente  di  tutta  l’Africa.  La  fama  inquietante  di  quest’area
                subsahariana ha origine dalla sua stessa storia e dalla figura di

                un  uomo,  Sonni  Alì,  detto  Shi,  signore  del  Songhai  e  invitto
                combattente del continente nero. Questi, fra il 1468 e il 1492,

                spazzando  via  ogni  resistenza,  fondò  un  impero  vasto  come
                quello di Carlo Magno.

                    Conquistò  Timbuctù,  sterminandone  gli  abitanti  e
                giustiziando  gli  Ulame.  Infine  incendiò  la  città,  riducendo  in

                cenere la mitica Roma nera. Cinque anni dopo si mosse contro

                Gianna,  da  molti  considerata  imprendibile.  Dopo  un  assedio
                durato  sette  anni,  sette  mesi  e  sette  giorni,  riuscì  a  domarla.
                L’eco  dell’impresa  attraversò  come  un  brivido  tutta  l’Africa,

                giunse al Cairo, poi varcò il Mar Rosso, pervenne a Damasco e

                proseguì  fino  a  Bagdad  e  alle  altre  città  dell’Islam,  dove  gettò
                nello sconforto i fedeli del Profeta.

                    Gli  storici  musulmani,  allibiti  di  fronte  alle  vittorie  di  chi
                aveva  abbandonato  Allah  per  l’animismo  dei  padri,  lo

                tacciarono di magia, considerandolo uno stregone in combutta
                con i demoni del deserto. Dopo la morte, Sonni Alì entrò nel

                mito,  alcuni  lo  divinizzarono,  altri,  leggendo  in  positivo  le
                accuse  dei  detrattori,  vollero  vedere  in  lui  un  maestro  dagli

                occulti  poteri.  Ancora  oggi  i  maghi  Sohanthy,  difensori  dei
                villaggi del Sahel dai tyar kaw, i “divoratori di anime”, si dicono

                discepoli di Shi.



                    Per trovare la quinta torre dobbiamo abbandonare l’Africa e
                raggiungere il Turkestan, nel cuore dell’Asia. Questa immensa

                regione semidesertica è divisa in due dalla possente catena Tien
                Shan, un tempo frontiera naturale fra nomadi e sedentari. A sud



                                                          211
   206   207   208   209   210   211   212   213   214   215   216