Page 91 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Di   lì   a   poco   è   entrato   un   contadino,   un   tipo   buffo   con   un
            ombrellone verde sotto il braccio, e che, rigirandosi il cappello tra le
            mani ha detto:
               - Che è qui che ho a venire?
               - Chi cercate? - gli ho domandato.
               - Del sor avvocato Maralli...
               - L'avvocato è fuori... ma io sono il suo cognato e potete parlare
            liberamente... È come se ci fosse lui in persona. E voi chi siete?
               - Chi sono io? Io son Gosto contadino del Pian dell'Olmo, dove mi
            conoscono tutti, e anzi mi chiamano Gosto grullo per distinguermi da
            un altro Gosto che sta nel podere accanto, e sono, come lei saprà,
            ascritto alla Lega dove pago due soldi tutte le settimane che Dio mette
            in terra, e il sor Ernesto lo può dire che è il nostro segretario e sa far
            di conto perché lui non è un contadino come noialtri disgraziati...
            Sicché i' ero venuto a sentire per quel processo dello sciopero con la
            ribellione, che deve andare fra due giorni e dove son testimonio,
            come qualmente il giudice istruttore mi ha mandato a chiamare per
            farmi l'interrogatorio, ma io prima di andar da lui son venuto qui per
            sentire come mi devo regolare... -
               Io non ne potevo più dal ridere, ma mi son trattenuto, e anzi ho
            preso un'aria molto seria e gli ho detto:
               - Come andò il fatto?
               - Gua'! Il fatto andò che quando noi ci si trovò di fronte ai soldati si cominciò a vociare, e poco
            dopo Gigi il Matto e Cecco di Merenda cominciarono a tirar sassate e allora i soldati spararono. Ma
            che le ho a dire queste cose al giudice istruttore? -
               S'intende esser bestie, ma a questo punto non credevo mai che un contadino ci potesse arrivare.
            Hanno proprio ragione a chiamarlo Gosto grullo! Come si fa, dico io, a non sapere che in Tribunale
            i testimoni devono dire la verità, tutta la verità e niente altro che la verità, che sono cose che le
            sanno anche i bambini d'un anno?
               Io gli ho detto di dire le cose come stavano, che in quanto al resto poi ci avrebbe pensato il mio
            cognato.
               - Ma i compagni di Pian dell'Olmo però mi hanno raccomandato di negare il fatto delle sassate!
               - Perché sono ignoranti e grulli come voi. Fate come vi dico io: non dite nulla a nessuno di quel
            che avete fatto, e vedrete che tutto anderà a finir bene.
               - Gua'!... Lei non è il cognato del sor avvocato Maralli?
               - Sicuro.
               - E a discorrer con lei non è lo stesso che discorrer con lui?
               - Precisamente.
               - E quand'è così vo via tranquillo e dico come stanno le cose per filo e per segno. Arrivedella e
            grazie. -
               E se n'è andato. Io son rimasto molto soddisfatto d'aver sbrigato quest'affare a mio cognato...
            Pensare che se stessi qui sempre potrei preparare i processi, dare il parere ai clienti ed essergli utile
            e nello stesso tempo divertirmi chi sa quanto!...
               Sento proprio d'esser nato per far l'avvocato...
               Quando è tornato Ambrogio e mi ha domandato se c'era stato nessuno gli ho risposto:
               - C'è stato un grullo... ma me lo son levato di tra i piedi. -
               Ambrogio ha sorriso, è tornato al suo posto, s'è messo lo scaldino tra le gambe e la penna tra le
            dita, e ha ricominciato a scrivere sulla carta bollata...



               13 gennaio.

               Il signor Venanzio è uggioso, ne convengo, ma ha delle buone qualità. Con me per esempio, è
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