Page 86 - Il giornalino di Gian Burrasca
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facevano a chi urlava di più, mentre ogni tanto la voce del Collalto cercava invano di calmarle
            esclamando:
               - Ma no... Ma sì... Ma senti... Ma pensa... -
               E rimasi nella mia camera finché non venne Pietro a prendermi per andare a pranzo, durante il
            quale il Collalto e Luisa, tra i quali ero a sedere, mi tenevano a turno per la giacchetta come se io
            fossi stato un pallone senza frenare, e loro avessero avuto paura che volassi via da un momento
            all'altro.
               La stessa scena si è ripetuta stamani per la colazione, dopo la quale Pietro mi ha riaccompagnato
            qui in camera dove sto aspettando l'arrivo del babbo il quale certamente considererà la cose dal lato
            peggiore, come fanno tutti!
               Intanto Pietro mi ha detto che Luisa e la sora Matilde non si parlano più da ieri... E anche di
            questo si dirà che la colpa è mia come se dipendesse da me il fatto di avere una sorella con la faccia
            troppo rossa e una cognata con la faccia troppo gialla!...

               9 gennaio.


               Scrivo in casa del Maralli.
               Ho un nodo alla gola e duro fatica a riordinare le idee per raccontare qui la scena di ieri che è
            stata come la scena d'una tragedia, ma non di quelle che fa D'Annunzio che sentii recitare una volta
            e che anche la mamma diceva che non poteva stare, benché le mie sorelle le dessero sulla voce,
            dicendo che dipendeva che lei non era intellettuale. La mia, invece, è una tragedia vera che si
            potrebbe intitolare: Il piccolo bandito, ossia La vittima della libertà, perché, in fin dei conti, tutto
            quello che mi succede è stato per dare la libertà a un povero canarino che la sora Matilde voleva
            tenere chiuso in gabbia.
               Ieri mattina, dunque, il babbo venne a prendermi a Roma, e naturalmente ebbe dal Collalto la
            descrizione dì tutte le mio birbanterie, meno, s'intende, quella della marchesa Sterzi e del marchese
            che fa la cura della cipolla.
               Il babbo è stato a sentir tutto, e da ultimo ha detto:
               - Ora il vaso è colmo. -
               E non mi ha detto più una parola, finché non siamo arrivati a casa.
               Lì ho trovato la mamma e l'Ada che mi hanno abbracciato tutte piangenti, ripetendo come un
            lamento:
               - Ah Giannino! Oh Giannino!... -
               Il babbo mi staccò da loro, mi accompagnò in camera mia e lì mi disse serio serio, con voce
            calma, queste precise parole:
               - Ho già fatto tutte le carte necessarie e domani andrai in collegio. -
                E se n'andò richiudendo l'uscio.
               Più tardi venne l'avvocato Maralli con mia sorella Virginia, e l'uno e l'altra fecero di tutto per
            rimuovere il babbo dalla sua risoluzione, ma io sentivo che il babbo ripeteva sempre questo
            ritornello:
               - Non lo voglio più vedere! Non lo voglio più vedere! -
               Bisogna che renda questa giustizia all'avvocato Maralli: è un uomo di cuore che difende i deboli
            contro la persecuzione e contro le ingiustizie, e che a tempo e luogo sa mostrarsi grato dei benefici
            ricevuti. E per questo, ricordando la pistolettata che gli tirai nell'occhio ha detto al babbo:
               - Che vuole? quel ragazzo fu lì lì per accecarmi e dopo, il giorno in cui sposai Virginia, andai
            anche a rischio di esser seppellito vivo sotto le rovine del caminetto nel salotto da ricevere. Ma non
            posso dimenticare che io e Virginia dobbiamo a lui se siamo uniti... E poi prese anche le mie difese,
            a scuola, contro il nipote di Gaspero Bellucci che diceva male di me... Io l'ho saputo, e questo indica
            che Giannino è un ragazzo di sentimento, non è vero, Giannino? Perciò io gli voglio bene... Perché
            bisogna guardare al fondo delle cose: per esempio anche per quei danni commessi a Roma, dopo
            tutto, il movente è stato generoso: egli voleva dar la libertà a un uccellino... -
               Che avvocato d'ingegno è il Maralli!... Io che stavo fuori dell'uscio a sentire questo suo discorso
            così poderoso, non potei più star fermo ed entrai nella stanza gridando:
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