Page 90 - Il giornalino di Gian Burrasca
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bravo ragazzo e fai bene a dir sempre la verità!..-
È un fatto che a esser buoni e a non dir bugie ci si guadagna sempre.
Ora penserò a fare il regalo a mio cognato, perché se lo merita.
14 gennaio.
Il giovane di studio del Maralli è, invece, un vecchio tentennone che sta sempre nella stanza
d'ingresso, seduto a un tavolino, con lo scaldino tra le gambe, e scrive sempre, dalla mattina alla
sera, sempre copiando e ricopiando le medesime cose...
Io non so come fa a non incretinire; ma forse dipende perché è cretino di suo.
Eppure mio cognato ha molta fiducia di lui, e ho sentito spesso che l'ha incaricato d'incombenze
anche difficili che non so come faccia a disimpegnarle, con quella faccia da Piacciaddìo che si
rimpasta...
Invece, se il Maralli avesse giudizio, quando ha qualche commissione da sbrigare alla svelta e per
la quale c'è bisogno d'un po' d'istruzione e d'intelligenza, dovrebbe affidarla a me, e così piano piano
farmi impratichire nella professione e tirarmi su per avvocato.
Mi piacerebbe tanto dì diventar come lui e d'andar nei tribunali a difendere i birbanti, ma quelli
buoni però, cioè che son diventati cattivi per disgrazia e per forza delle circostanze nelle quali si son
trovati, come è successo a me; e lì vorrei fare certi bei discorsi, urlando con tutto il fiato che ho in
corpo (e mi par d'averne più di mio cognato) per fare stare zitti gli avversari e far trionfare la
giustizia contro la prepotenza delle classi sfruttatrici, come dice sempre il Maralli.
Io qualche volta mi trattengo a discorrere con Ambrogio che è appunto il giovane di studio e che
è dello stesso mio parere.
- L'avvocato Maralli si farà strada, - mi dice spesso - se lei diventasse avvocato troverebbe qui
nel suo studio la nicchia bell'e fatta. -
Oggi intanto ho incominciato a impratichirmi un poco di processi e di tribunali.
Mio cognato era fuori; e Ambrogio a un certo punto ha posato lo scaldino, è uscito di dietro il
suo tavolino e mi ha detto:
- Che mi potrei fidar di lei, sor Giannino, per un piacere? -
Gli ho risposto di sì, e lui allora mi ha detto che aveva da andare un momento a casa sua dove
aveva dimenticato certe carte importantissime, che avrebbe fatto presto...
- Lei stia qui finché torno io: e chiunque venga lo faccia aspettare... Mi raccomando però; non si
muova di qui... Posso star sicuro, sor Giannino? -
L'ho rassicurato e mi son messo a sedere dove sta lui, con lo scaldino tra le gambe e la penna in
mano.