Page 65 - Il giornalino di Gian Burrasca
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- Ma come! Un orologio d'oro...
               - Sì, ma è inservibile.
               - Sfido! È ridotto in mille bricioli.
               - Appunto. Serviva per fare certi giochi tra noi ragazzi... ma è passato tanto tempo!
               - Meno discorsi! - disse il babbo a un tratto - e sentiamo subito di che si tratta. -
               Mi è toccato naturalmente a raccontare tutta la storia del gioco di prestigio che feci tanto tempo
            fa con Fofo e con Marinella facendomi dare l'orologio della signora Olga che pestai nel mortaio e
            che sostituii poi con quello della mamma. Appena ebbi finito il mio racconto fa un diluvio di
            esclamazioni, di rimproveri, di minacce.
               - Come! - gridava la mamma. – Ah! Ora capisco! Ora si spiega tutto! La signora Olga che è tanto
            distratta non si è mai accorta della sostituzione...
               - Sicuro! proprio così! - urlava Ada. - E noi che abbiam creduto a un caso di cleptomania! E quel
            che è peggio lo abbiam fatto credere anche a suo marito! Che figura!..
               - Ma tu, - ripigliava a gridare la mamma - tu, sciagurato, perché non dicesti niente? -
               E qui le aspettavo.
               - Io anzi lo volevo dire! - risposi. - Mi ricordo benissimo che incominciai a dirvi che non era per
            niente un caso di cleptomania, e allora saltaste su tutte a gridare che io in queste cose non dovevo
            metter bocca, che i ragazzi non devono impicciarsi di quel che dicono i grandi, che non posson
            capire l'importanza delle cose... e via dicendo. Io stetti zitto per obbedienza.
               - E la nostra ampolliera d'argento che ritrovammo poi in casa della signora Olga?
               - E i miei fazzoletti ricamati?
               - Anche questa roba la portai io in casa della signora Olga per divertirmi. -
               A questo punto s'è avanzato verso di me il babbo, spalancando gli occhi ed esclamando con voce
            minacciosa:
               - Ah tu ti diverti così? Ora ti farò vedere come mi diverto io!... –
               Ma io ho incominciato a girare intorno alla tavola, mentre dicevo le mie ragioni:
               - Ma è colpa mia se loro s'eran messe in testa l'affare della cleptomania?
               - Brutto birbante, ora l'hai da pagar tutte!
               - Ma pensa, babbo, - seguitavo io a dire piagnucolando - pensa che son cose passate... I fuochi li
            misi nella gola del camino quando prese marito la Luisa... L'affare dell'orologio è dell'ottobre...
            Capirei che tu mi avessi picchiato allora... Ma ora no, ecco, ora son cose passate, babbo, non me ne
            ricordo più... -
            Qui il babbo riuscì ad acciuffarmi, e disse con accento feroce:
            - Ora, invece, io te ne farò ricordare per un pezzo! -
            E infatti... mi ha lasciato molti segni nel taccuino!
               È giusta? Se è giusta mi aspetto un giorno o l'altro d'esser picchiato per le bizze che facevo
            quando ero piccino di due anni!...



               16 dicembre.

               Oggi ho avuto una gran soddisfazione.
               Era stato stabilito che appena tornato da scuola dovessi andare con la mamma e l'Ada dalla
            signora Olga a confessare quella che chiamano la mia colpa e a chieder perdono.
               Infatti siamo andati da lei, e io, tutto confuso, ho incominciato subito a raccontarle il fatto del
            gioco dì prestigio, che la signora Olga ha ascoltato con molta curiosità.
               Poi ha detto:
               - Ma vedete un po' che testa ho io! Ho tenuto per tanto tempo un orologio che non è mio senza
            neppure accorgermene! -
               Ed è corsa a pigliarlo per restituirlo alla mamma che diceva:
               - Ma le pare! Ma le pare! -
               Ecco! Questo si chiama ragionare! Infatti se la signora Olga si fosse accorta subito dell'orologio,
            tutto si sarebbe spiegato a suo tempo. È colpa mia dunque, se la signora Olga è tanto distratta?
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