Page 60 - Il giornalino di Gian Burrasca
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E voleva dir di più, ma in quel momento ha messo in bocca un pezzo di stufato e s'è messo a
            tossire e a sbuffare come se avesse ingoiato un mulino a vento.
               Tutti si son messi a dire:
               - Che è? Che cos'è stato?
               - Ah!... Assaggiatelo!... - ha risposto l'avvocato.
               L'hanno assaggiato, e allora è stato un coro generale di tosse e starnuti e tutti hanno incominciato
            a urlare:
               - Caterina! Caterina! -
               Io non ne potevo più dal ridere, e sono scappato in camera mia.
               Vorrei sapere dove anderanno tutti domani l'altro alle sei di mattina, in carrozza...
               Credono di farla a me, ma io starò all'erta!


               9 dicembre.


               Sono alla diciannovesima minestra di capellini... ma continuo nelle mie vendette.
               Loro non sanno immaginare che cosa possa diventare di cattivo un povero ragazzo obbligato a
            mangiare fin cinque e sei minestre al giorno, tutte di capellini, ma se n'accorgeranno.
               Intanto stamani sono andato in cucina e ho messo un bel pizzicotto di pepe nel caffè... ed era un
            divertimento, dopo, il vedere come sputavano tutti quanti!
               Oggi poi c'è stato in casa un viavai di gente, e da ultimo è venuto il garzone del pasticciere con
            una grande scatola di cartone e un sacchetto pieno che Caterina ha riposto subito nella credenza,
            chiudendola a chiave.
               Io però, sapendo che la chiave della camera di Ada apre benissimo anche la credenza, ho colto il
            momento opportuno e ho voluto vedere che cosa ci fosse in quella scatola e in quel sacchetto.
               Lo dico subito: la scatola era piena di altre piccole scatole tonde sulle quali era scritto con lettere
            dorate: Nozze Stoppani- Maralli.
               È stata una rivelazione per me.
               - Ah! - ho detto - c'è uno sposalizio in casa e non mi si dice nulla? Ah, c'è una festa in famiglia e
            il povero Giannino si tiene all’oscuro di tutto, condannato a mangiar minestre di capellini dalla
            mattina alla sera? -
               E aperto il sacchetto portato dal pasticciere, e il cui contenuto, dopo aver scoperto quello della
            scatola, non era più un mistero per me, mi son fatto una bella scorpacciata di confetti esclamando:
               - No, cari miei! Deve festeggiare gli sposi anche Giannino, perché Giannino è proprio quello che
            ha fatto nascere lo sposalizio e sarebbe una vera ingratitudine il non fargli prender parte alla festa! -



               10 dicembre.


               Evviva   gli   sposi!   Evviva   Giannino!…   E
            abbasso le minestre di capellini! Finalmente la
            pace è tornata in famiglia e tutto per merito mio.
               Stamattina dunque, come mi ero ripromesso,
            io stavo all'erta; e quando ho sentito un po' di
            rumore in casa, zitto zitto mi sono alzato, mi son
            vestito e sono stato ad aspettare gli eventi.
               Nessuno pensava a me.
               Ho sentito il babbo, la mamma, Ada e Virginia che sono scesi giù dalle loro camere; poi è venuto
            l'avvocato Maralli, e in ultimo ha suonato il campanello il vetturino e tutti sono usciti.
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