Page 56 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Che urli!... Il fischio della locomotiva non c'è per niente, a paragone! Io sono subito corso in salotto
            per vedere quello che era successo; Caterina pure è accorsa; e abbiamo visto Virginia che si
            contorceva sul canapè come un cane arrabbiato.
            - Scommetto che c'è qualcosa sul piano, - ho detto a Caterina. Caterina si è avvicinata al pianoforte
            per vedere, e poi via, con un balzo è corsa alla porta di casa urlando: - Aiuto!... -.
            Allora ha incominciato a entrare in casa la gente del vicinato, e tutti, appena data un'occhiata al
            pianoforte, a urlare come disperati.
            - Ma se è un'anguilla! - ho detto io, stanco finalmente di tutte queste esagerazioni.
            - Che cosa? Che cosa? - hanno domandato tutti in coro.
            - È un'anguilla innocente! - ho ripetuto, mettendomi a ridere.
            Le donne sono proprio sciocche, di buttare all'aria la casa per un'anguilla, che poi mangiano con
            tanto gusto, quando viene portata a tavola cucinata e condita.
            Mi hanno detto che sono cattivo, per aver fatto spaventare Virginia... Si sa; è sempre la medesima
            storia. Anche se ho la disgrazia di avere una sorella che non riconosce un'anguilla da una vipera, la
            colpa dev'essere sempre mia...



            2 dicembre.

            Virginia ha brontolato anche oggi perché sono stato tutto il giorno a pescare; ma il peggio è che,
            avendo   il   vestito   buono,   ho   fatto   un   bello   strappo   ai   calzoni   e  una   macchia   di   sugna   alla
            giacchettina. Tornando a casa, verso le cinque, son salito su dall'usciolino di cucina, per cambiarmi
            il vestito.
            A pranzo mia sorella mi ha detto:
            - Giannino, anche oggi è venuto il maestro a fare il rapporto della tua assenza; se seguiti così, lo
            dirò certamente al babbo... quando torna.
            - Domani andrò a scuola.
            - Meno male. E hai portato a casa un altro serpente? -
            Ho risposto di no, che uno bastava.
            Mi preme la bicicletta e non voglio comprometterla per simili sciocchezze.



            3 dicembre.

            Com'è paurosa mia sorella! Ha tanta paura dei ladri, che non può dormire la notte, ora che il babbo e
            la mamma non sono a casa. La sera guarda sotto il letto, dietro gli usci, dietro la tenda della finestra,
            per vedere se c'è qualcuno in camera, e non spengerebbe mai il lume. Non capisco perché le ragazze
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