Page 57 - Il giornalino di Gian Burrasca
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debbano essere così sciocche!
Ieri sera erano appena due ore che dormivo saporitamente, quando fui svegliato da urla tremende,
come se la casa fosse addirittura in preda alle fiamme. Balzo dal letto, e mi affaccio al corridoio; in
questo mentre Virginia entra precipitosamente in camera mia, in camicia da notte, mi prende per un
braccio, e chiude l'uscio a chiave.
- Giannino! Giannino!... c'è un ladro sotto il letto! - esclama con la voce affannosa.
Poi spalanca la finestra, e si mette a gridare:
- Aiuto!... aiuto!... al ladro!... al ladro!... -
Tutte le persone del vicinato si destano a quelle grida; e in men che non si dice, sono all'uscio di
casa nostra, Caterina e Virginia, che ha avuto appena il tempo di infilarsi una veste da camera, si
precipitano giù, nelle braccia dei vicini che domandano ansiosamente:
- Ma che cosa c'è? che cosa c'è?
- Un uomo sotto il mio letto!... l'ho veduto io con i miei occhi! Presto! Andate a vedere... Ma per
carità, non andate su senza un revolver!... -
Due di quelli che avevano più coraggio salirono su; gli altri due rimasero con Virginia a rincorarla.
Andai anch'io in camera di mia sorella. Quei valorosi guardarono adagino adagino sotto il letto. Era
proprio vero; c’era un uomo. Lo presero per una gamba, e lo trascinarono fuori. Egli lasciava fare
non pensando nemmeno a sparare la pistola che aveva in mano. Uno dei coraggiosi accorsi aveva
afferrato intanto una seggiola, per lanciargliela addosso, e l'altro stava col braccio steso armato di
revolver, nel caso che avesse opposto resistenza. Ad un tratto, tutti si rivolsero a guardarmi con gli
occhi spalancati.
- Giannino, anche questa è opera tua!
- Già, appunto; - risposi - Virginia crede sempre che ci sia un ladro sotto il letto, e ho pensato che
non le sarebbe parso strano di trovarcene uno, almeno per una volta. -
Giornalino mio caro, sai che cos'era che aveva fatto tanta paura a mia sorella e aveva messo
sottosopra il vicinato?
Un semplice vestito vecchio del babbo ripieno di innocentissima paglia!...
4 dicembre.
Sono cinque giorni che i miei genitori son partiti; ma Virginia ha mandato oggi un telegramma
pregandoli di anticipare il ritorno.
Ella va dicendo a tutti che, se seguita a rimaner sola con me, si ammalerà certamente...
E io intanto perderò anche questa volta la bicicletta... e perché? Perché ho la disgrazia di avere una
sorella nervosa che di nulla nulla si spaventa.
È giusta?