Page 48 - Il giornalino di Gian Burrasca
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- Che c'è lì? Che ha il Betti?
               - Ecco, io...
               - Zitto!
               - Ma...
               - Fermo!...
               - Ma io non posso...
               -  Zitto e fermo! Guai se lo vedo muovere un muscolo!…
               - Ma scusi, io non posso...
               - Non può? Non può star zitto né fermo? Allora esca dal suo posto...
               - Ma io non posso...
               - Vada fuori di scuola!
               - Non posso...
               - Ah!... -
               E con un ruggito Muscolo si è scagliato sul povero Mi' lordo e afferratolo
            per un braccio lo ha tirato fuori del banco, con l'intenzione di buttarlo fuori di
            scuola, ma l'ha lasciato subito, perché ha sentito un gran crac e s'è accorto che
            un pezzo dei calzoni di quel povero ragazzo era rimasto attaccato sul sedile.

               Muscolo  è rimasto male... ma è rimasto peggio il  Mi' lordo;  e bisognava vederli tutti e due
            impappinati a guardarsi in faccia, senza che nessun de' due si potesse spiegare l'accaduto.
               Una risata clamorosa è rimbombata nella classe, e il professore, rovesciando su tutti la sua
            rabbia, ha urlato:
               - Tutti fermi! Tutti zitti! Guai se... -



























               Ma non ha avuto il coraggio di finire il suo solito ritornello. Eh sì! altro che muscolo! Tutta la
            scolaresca era a bocca spalancata, ed era impossibile, anche volendo, che qualcuno si potesse
            frenare...
               Basta. Dopo, per questo fatto, è venuto il Prèside, e per l'affare della pece siamo stati interrogati
            in sette o otto di noialtri, che stiamo nel banco dietro a quello del Mi' lordo, ma non ci sono state
            spiate, fortunatamente, e la cosa è rimasta lì.
               Però il Prèside, guardandomi fisso, ha detto:
               - Stia attento chi è stato, ché può essere che la paghi quando meno se l'aspetta. -
               Oggi   il   dottore   ha   sfasciato   l'occhio   all'avvocato   Maralli   e   ha   detto   che   domani   potrà
            incominciare a tenere l’imposta della finestra un po' aperta, in modo che passi nella camera appena
            un filo di luce.

               9 novembre.
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