Page 45 - Il giornalino di Gian Burrasca
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- Sicuro! - è saltata su a dire Ada. - Come quella di avere il palco di suo al teatro, e non so come
            Bice non si vergogni a farcisi vedere, sapendo che suo padre ha dovuto pigliare altri quattrini in
            prestito dalla banca... E qui il babbo, la mamma e l'Ada si son messi a chiacchierar tra di loro, e
            siccome io mi seccavo, avendo visto di lontano Renzo e Carluccio li ho raggiunti e ci siamo messi a
            fare ai cavalli lungo i viali che si prestano molto bene, essendo tutti coperti di ghiaia e avendo ai lati
            le barriere da saltare nei recinti pieni d'erba, purché però non veggano i guardiani perché è proibito.
               A un tratto mi son sentito pigliar per il goletto. Era il babbo tutto infuriato perché, a quanto pare,
            mi cercava da un pezzo con la mamma e l'Ada.
               - Proprio non e' è nulla di sacro per te! - mi ha detto con voce severa. - Anche qui, dove si viene
            per piangere, trovi il modo di far delle birichinate!...
               - Vergogna! - ha soggiunto Ada dandosi una grande aria di superiorità - mettersi a fare il chiasso
            in Camposanto!... -
               Allora io mi son ribellato e le ho detto:
               - Ho fatto il chiasso con Carluccio e Renzo perché son piccino e voglio bene ai miei amici anche
            nel Camposanto, mentre invece ci sono le ragazze grandi che vengono qui a dir male delle loro
            amiche!... -
               Il babbo ha fatto una mossa come per picchiarmi, ma l'Ada l'ha fermato e ho sentito che ha
            borbottato:
               - Lascialo stare, per carità... Sarebbe capace d'andare a ridirlo a Bice! -
               Ecco come sono le sorelle maggiori! Esse difendono qualche volta i loro fratelli minori, ma
            sempre per interesse e contro il trionfo della verità e della giustizia!
               Credevo che la bufera scoppiasse poi a casa, ma una grande novità che abbiamo trovato al nostro
            arrivo ha dissipato ogni malumore.
               Virginia ci è venuta incontro, ridendo e piangendo nello stesso tempo, e ci ha raccontato che il
            dottore aveva trovato l'avvocato Maralli molto migliorato e che ormai poteva garantire non soltanto
            la prossima guarigione, ma anche che non avrebbe altrimenti perduto l'occhio che fino ad ora aveva
            creduto in pericolo.
               È impossibile ripetere la contentezza prodotta in noi da una sì grata e inaspettata notizia.
               Io ho avuto molto piacere, anche perché tutto questo dimostra che in fondo quelle che chiamano
            le mie birbonate sono vere inezie, e che sarebbe ora di finirla con le esagerazioni e le persecuzioni!

               5 novembre.
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