Page 44 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Prima di andare a letto voglio registrare qui, nel mio caro
giornalino, il fatto d'oggi che è stato quello di essere stato
perdonato dal babbo; però c'è mancato poco che tutto andasse
all'aria, e anche questa volta proprio per una sciocchezza.
Oggi, dunque, prima d'uscir di casa, il babbo mi ha consegnato
una corona di fiori e mi ha detto dandomi del voi, con quella voce
grave che fa sempre quando è stato adirato con me e che, dopo un
pezzo, si decide a ridiscorrere:
- Speriamo che il pensiero dei poveri nostri nonni vi ispirino a
diventar migliore di quel che siete... -
Io, naturalmente, non ho fiatato, ben sapendo che in queste
circostanze ai ragazzi è proibito di dir liberamente le loro ragioni:
ho chinato la testa come si fa quando si diventa rossi, e ho
guardato di sotto in su il babbo, che mi fissava con tanto di
cipiglio.
Intanto la mamma ci ha chiamati, perché la carrozza che aveva
mandato a prendere per Caterina era pronta, e ci siamo montati
tutti, meno la Virginia che è rimasta in casa, perché doveva venire
il dottore dall'avvocato Maralli che va sempre migliorando.
Io ho detto alla mamma:
- Se permetti vado a cassetta, così ci state più comodi. -
E così ho fatto, anche perché a cassetta mi diverto molto di più, specialmente quando si piglia la
carrozza a ore, perché allora si va piano e il fiaccheraio mi lascia anche tener le guide.
- Che bella giornata! - ha detto l'Ada. - E quanta gente!... Infatti quando siamo entrati nel
Camposanto pareva d'essere al passeggio ed era un bel colpo d'occhio il vedere tutte quelle famiglie
che formicolavano nei viali cariche di fiori variopinti per i loro poveri defunti.
Abbiamo visitato le tombe dei poveri nonni e del povero zio, e pregato per loro come si fa tutti
gli anni, e poi si è fatto il giro del Camposanto per vedere le nuove tombe.
A un certo punto ci siamo fermati a una tomba in costruzione e l'Ada ha detto:
- Ecco la cappella della famiglia Rossi della quale discorre tanto la Bice...
- Che lusso! - ha osservato la mamma - quanto costerà?
- Tre o quattromila lire di certo! - ha risposto il babbo.
- Farebbero meglio a pagare i debiti che hanno!... - ha detto l'Ada.
Io ho colto l'occasione per riparlare col babbo e gli ho domandato:
- E a che serve questo fabbricato?
- Serve per seppellirvi via via tutta la famiglia Rossi...
- Come! Sicché anche la signorina Bice sarà sotterrata qui dentro?
- Certamente. -
Io non ne potevo più, e mi son messo a ridere come un matto.
- Che c'è da ridere?
- C'è che questa cosa di farsi fare, quando uno è vivo, la casa per quando sarà morto, mi pare
dimolto buffa, ecco!...
- Eh! - ha detto il babbo - sotto un certo punto di vista, infatti, è una vanità come tante altre...