Page 46 - Il giornalino di Gian Burrasca
P. 46
In questi giorni non ho avuto un minuto di tempo per scrivere nel mio caro
giornalino, e anche oggi ne ho pochissimo, perché ho da fare le lezioni.
Proprio così. Si sono riaperte le scuole, e io ho messo giudizio e voglio
proprio studiare sul serio e farmi onore, come dice la mamma.
Con tutto questo, non posso esimermi di mettere qui, nel giornalino delle
mie memorie, il ritratto del professore di latino, che è così buffo, specialmente
quando vuol fare il terribile e grida:
- Tutti zitti! Tutti fermi! E guai se vedo muovere un muscolo del viso!
Per questo noialtri fino dai primi giorni gli abbiamo messo il soprannome di Muscolo e ora non
glielo leva più nessuno, campasse mill’anni!
In questi giorni, in casa nulla dì nuovo. L'avvocato Maralli va sempre migliorando, e tra un paio
di giorni il dottore gli sfascerà l'occhio e gli permetterà di riveder la luce.
Ieri venne in casa una commissione del partito
socialista per rallegrarsi con lui della guarigione,
e c'è stato un po' di battibecco tra la mamma e il
babbo, perché la mamma non voleva lasciar
passare questi eresiarchi, come li chiama lei, e il
babbo invece li fece entrare in camera
dell'avvocato che mi fece proprio ridere perché
disse: - Sono molto contento di vedervi - mentre
invece eran tutti al buio.
Basta: dopo che furono andati via, il Maralli,
parlando col babbo, gli disse che proprio era
felice di avere avuto in questa circostanza tante
manifestazioni di stima e di simpatia dalla
cittadinanza...
E pensare che sul principio, a sentir quelli di
casa mia, pareva che l'avessi ammazzato!...
6 novembre.
Ieri, mentre studiavo la grammatica latina, stando attento a quel che dicevano tra loro la mamma
e Ada, ne ho sentita una carina.