Page 49 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Ieri la mamma e Ada sono andate a render la visita alla signora Olga e quando
                           son tornate ho sentito che dicevano fra loro:
                              - Hai visto? Aveva un altro fazzoletto mio!
                              - E l'ampolliera d'argento? Ma io mi domando come avrà fatto a portar via
                           l'ampolliera! Dove se la sarà nascosta?
                              - Uhm! È proprio una malattia seria... Bisogna avvertire suo marito stasera stessa.
                           -
                              Io ridevo dentro di me, ma ho fatto finta di nulla, e anzi, ho detto a un tratto:
                              - Chi è malato, mamma?
                              - Nessuno, - ha risposto subito Ada, con quella sua solita aria di superiorità, come
                           per dire che io, essendo un ragazzo, non devo saper niente.
                              E pensare che invece ne so tanto più di loro!...



                              15 novembre.

                              Sono diversi giorni che non scrivo nulla nel mio giornalino, e questo dipende
                           dall'avere avuto in questo tempo troppo da lavorare per la scuola. Basta dire sono
                           stato mandato via due volte perché appunto, con tutta la mia buona volontà, non ero
                           arrivato a far tutto il compito che ci avevan dato! Ma oggi non posso proprio fare a
                           meno di registrare qui, in queste pagine dove confido tutti i miei pensieri, una
                           grande notizia, una notizia strepitosa che dimostra come i ragazzi. anche quando
                           fanno del male, in fondo lo fanno sempre a fin di bene, mentre i grandi, per quel
                           gran viziaccio di esagerare che hanno, ci perseguitano ingiustamente, perché qualche
                           volta son costretti a riconoscere il loro torto come sarebbe appunto nel caso nostro.
               Ed ecco la grande notizia: l'avvocato Maralli iersera, in una lunga conversazione che ha avuto col
            babbo, gli ha chiesto la mano di Virginia.
               Questo fatto ha messo la rivoluzione in casa. La mamma, appena l'ha saputo s'è messa a urlare
            che sarebbe stato un delitto il sacrificare una povera figliuola nelle mani di quell'uomo senza
            principi e senza religione, e che lei non avrebbe mai e poi mai dato il suo consenso.

               Il babbo, invece, sostiene che il Maralli è un ottimo partito per Virginia sotto tutti gli aspetti,
            perché è un giovane molto avveduto e che farà carriera e che bisogna adattarsi ai tempi, molto più
            che oggi l'essere socialista non è una cosa brutta come venti anni sono.
               Virginia dà ragione al babbo, e ha detto che il Maralli è quel che si può desiderare di meglio, e
            che lei, giacché s'è presentata l'occasione d'accasarsi, non se la vuol lasciare scappare.
               Anche io avrei piacere che questo sposalizio si facesse, perché così ci sarà un altro pranzo dì
            nozze, e chi sa quanti dolci e quanto rosolio!...



               16 novembre.

               Stamani Ada ha pianto e strepitato con la mamma, perché dice che non è giusta che anche
            Virginia si sposi mentre lei deve marcire in casa, condannata a restare zittellona come la zia Bettina;
            e che se il babbo dà il permesso a Virginia di sposare un socialista non c'è ragione di proibire a lei di
            sposare il De Renzis che è povero, ma è un giovane distinto, e che in seguito potrà farsi una bella
            posizione.



               18 novembre.

               Le bambine, in generale, sono dei veri tormenti, e non somigliano punto a noi ragazzi. Ora ne
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