Page 50 - Il giornalino di Gian Burrasca
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verrà una in casa nostra a passare una settimana, e mi ci vorrà una bella pazienza...
Ma la mamma, se sarò buono, mi ha promesso di regalarmi una bicicletta e io farò il possibile
per dimostrarmi gentile con questa bambina che, a quanto ho sentito, deve arrivare domani.
È questa la sesta volta a far poco che mi promettono un velocipede, e, pare impossibile, tutte le
volte è successo qualche cosa che mi ha impedito di averlo. Speriamo che questa sia la buona!
La bambina che si aspetta è una nipotina dell'avvocato Maralli, il quale ha scritto a una certa
signora Merope Castelli, che è una sua sorella maritata a Bologna, di venire qui con la figlia per
conoscere la sua futura cognata che sarebbe la mia sorella Virginia.
Ormai pare che per lo sposalizio tutto sia concluso, e tanto la mamma che l'Ada, iersera, dopo
una gran predica fatta dal babbo, hanno finito con l'acconsentire.
19 novembre.
Siamo andati alla stazione a prendere la signora Merope Castelli e Maria, che a
vederla è una bambina qualunque, ma che discorre in bolognese in modo che fa
proprio ridere, perché non ci si capisce niente.
Tutti in casa sono felici e contenti che sieno venute queste nostre future parenti,
e anche io ne godo moltissimo, tanto più che Caterina ha preparato due bei dolci,
uno con la crema e uno con la conserva di frutta perché ciascuno scelga secondo il
proprio gusto, come farò io che, non avendo preferenze, li sceglierò tutt'e due.
20 novembre.
È passato un giorno della settimana e ho fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili per esser
buono come promisi l'altro giorno alla mamma.
Ieri, dopo scuola, ho fatto i balocchi con Maria e l'ho trattata molto bene adattandomi a giuocare
tutto il giorno con la sua bambola che è molto bella ma è anche parecchio noiosa.
La bambola di Maria si chiama Flora ed è grande quasi quanto la sua padroncina. Ma l'unica cosa
di divertente che abbia questa bambola è il movimento degli occhi che quando è ritta stanno aperti e
quando la si mette a diacere si chiudono.
Io ho voluto capacitarmi di questa cosa e le ho fatto un buco nella testa dal quale ho potuto
scoprire che il movimento era regolato da un meccanismo interno molto facile a capirsi. Infatti l'ho
smontato e ho spiegato a Maria come stavano le cose, ed ella si è interessata alla spiegazione, ma
dopo, quando ha visto che gli occhi della bambola erano rimasti storti e non si chiudevano più, si è
messa a piangere come se le fosse accaduta una disgrazia sul serio.
Come sono sciocche le bambine!
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