Page 40 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Pare che l'avvocato Maralli stia molto male.
               E io? Io finirò in galera, come dicono tutti!...
               Sono disperato, mi gira la testa, mi sento tutto pesto come se mi avessero bastonato... Non ne
            posso più, non ne posso più!...

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               Ho dormito e mi sento meglio.
               Che ore sono ? Dev'esser tardi perché sento venir su dalla cucina un odorino di stracotto che mi
            rallegra un po' lo spirito in mezzo a questo silenzio sepolcrale...
               Ma un'idea terribile mi perseguita sempre: quella del processo, della prigione, dei lavori forzati a
            vita... Povero me! Povera la mia famiglia!...
               Mi sono affacciato alla finestra, e ho visto giù, in giardino, Caterina in gran conciliabolo con
            Gigi, quello che mi salvò la vita quando ero per affogare.
               Caterina si sbracciava, si accalorava, e Gigi ogni tanto si tirava il cappello sugli occhi, allungava
            il collo e spalancava la bocca, come fa lui quando un discorso gli interessa di molto.
               Io li guardavo tutt'e due, e capivo benissimo che Caterina raccontava a Gigi il fatto di iersera
            dell'avvocato Maralli e che Gigi era molto impressionato del racconto; e capivo anelare che il far
            quei gesti che facevano era segno che l'affare era molto serio, e che probabilmente il povero
            avvocato stava molto male... A un certo punto anzi, quando Caterina ha alzato le braccia al cielo,
            m'è venuto anche il dubbio terribile che il povero Maralli fosse morto...
               Eppure bisogna, giornalino mio, che ti confessi una cosa: nel vedere quei due far tutti quei gesti,
            non ne potevo più dal ridere.









                             Che io sia davvero un delinquente nato, come ha detto iersera Carlo Nelli?
                             Ma il buffo poi è questo, caro giornalino: che ora, ripensando a questa cosa del
                          delinquente nato, mi vien da piangere perché più ci rifletto e più mi par proprio
                          d'essere un ragazzo venuto al mondo per soffrire e far soffrire, e dico fra me: - Oh
                          quant'era meglio che Gigi mi avesse lasciato affogare quel giorno! -
                             Zitti!... sento rumore nell'andito...
                             Ah! forse il Maralli è morto davvero... forse i carabinieri vengono ad arrestarmi
                          per omicidio...
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