Page 35 - Il giornalino di Gian Burrasca
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altri gloriosi superstiti dalle patrie battaglie ingiustamente perseguitati.
               Zitti! sento rumore all'uscio... qualcuno apre di fuori!


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               Quand'ho sentito armeggiare nella serratura dell'uscio mi son nascosto sotto il letto perché avevo
            paura che fosse il babbo e che venisse per picchiarmi. Invece era la mia cara sorella Ada.
               Sono uscito di sotto il letto e l'ho abbracciata gridando; ma lei mi ha detto subito:
               - Silenzio, per carità; il babbo è uscito un momento... Guai, se sapesse che son venuta qui da te!...
            Prendi! -
               E mi ha dato un panino gravido col prosciutto e un involtino di confetti.
               L'ho sempre detto io: Ada è la migliore di tutte, e io le voglio molto bene perché lei compatisce i
            ragazzi e non li infastidisce con tante prediche inutili.
               Mi ha portato anche una candela e una scatola di fiammiferi e Il Corsaro nero del Salgari. Meno
            male... Almeno potrò leggere e dimenticare le ingiustizie!



               25 ottobre.

               È appena giorno.
               Ho letto quasi tutta la notte. Che scrittore questo Salgari! Che romanzi!... Altro che i Promessi
            Sposi, con quelle descrizioni noiose che non finiscono mai! Che bella cosa essere un corsaro! E un
            corsaro nero, per giunta!
            Non so che cosa mi sia entrato nel cervello, leggendo tante avventure una più straordinaria
            dell'altra... Ma il fatto è che non posso star fermo e sento proprio la voglia di far qualcosa di grande,
            che faccia impressione a quelli che mi perseguitano, dimostrando che in certi momenti anche un
            ragazzo può diventare un eroe, purché abbia del sangue nelle vene come il Corsaro nero...
            Ora ci penso, e qualcosa alla fine farò...
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