Page 37 - Il giornalino di Gian Burrasca
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quello delle uova, di ingoiare una spada e di prendere in prestito dalle signore un orologio e poi
pestarlo in un mortaio e farlo sparire...
Oggi voglio esercitarmi ben bene in camera mia e poi quando son sicuro della riuscita voglio
dare una rappresentazione in salotto vendendo i biglietti a due soldi alle mie sorelle e a quelli che
vengono in conversazione, e tutti resteranno a bocca aperta e impareranno così a rispettarmi di più.
Oggi, tanto per provare, ho dato una piccola rappresentazione in giardino ai miei amici Renzo e
Carluccio e a Fofo e Marinella che stanno di casa accanto a noi e sono figli della signora Olga che
scrive i libri stampati ed è sempre distratta e sempre affaccendata.
Il biglietto d'ingresso era di un soldo a testa.
- Mi farebbe la gentilezza qualche signora - ho detto - di prestarmi un
orologio d'oro? Lei? -
- Io non ce l'ho, - ha risposto Marinella - ma posso vedere se mi riesce
di pigliar quello della mamma. -
Infatti è corsa in casa ed è tornata in giardino con un bell'orologino
d'oro.
Io che avevo portato con me un piccolo mortaio dove Caterina pesta le
mandorle e lo zucchero quando fa i dolci, vi ho buttato dentro l'orologio
della signora Olga e col pestello ho incominciato a pestarlo ben bene
come fa il Morgan; ma l'orologio era molto duro e non s'è tritato bene,
meno il cristallo che si è stritolato subito in mille bricioli.
- Osservino, signori! - ho detto. - Come loro vedono, l'orologio della
signora Marinella non è più riconoscibile... -
- È vero! - hanno detto tutti.
Ma noi - ho soggiunto io - lo faremo riapparire come era prima! -
Infatti ho rovesciato il mortaio in un fazzoletto dove ho legato
strettamente i pezzi dell'orologio che mi aveva dato Marinella e con molta
sveltezza mi son cacciato il fagottino in tasca. Poi, facendo finta di niente,
ho cavato fuori del petto un altro fagottino che m'ero preparato prima e
cioè l'orologio della mamma che avevo già involtato in un fazzoletto
simile al primo, e mostrandolo agli invitati ho detto:
- Elà, signori, osservino l'orologio ritornato intatto! -
Tutti hanno applaudito rimanendo molto contenti dello spettacolo, e
Marinella ha preso l'orologio della mamma mia credendolo quello della
sua mamma, e così mi son fatto molto onore.
Stasera darò una grande rappresentazione in casa mia, e credo che andrà splendidamente. Ora
preparo i biglietti d'invito.
31 ottobre.
Ah, giornalino mio, come son nato disgraziato! E quel che mi è successo finora non è niente,
perché c'è il caso che io finisca in galera, come mi è stato predetto da più d'uno e, tra gli altri, dalla
zia Bettina...
Sono così avvilito, che in casa non hanno avuto neanche il coraggio di picchiarmi. La mamma mi
ha accompagnato qui in camera mia, e mi ha detto semplicemente:
- Procura di non farti vedere da nessuno... e prega Dio che abbia pietà di te e di me che, per causa
tua, sono la donna più disgraziata di questa terra! -
Povera mamma! A pensare al suo viso pieno di malinconia mi viene da piangere... Ma, d'altra
parte, che ho a fare se tutte le cose, anche le più semplici, mi vanno a rovescio!