Page 34 - Il giornalino di Gian Burrasca
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che non mi hanno neanche visto. Allora, non so come, m'è venuto l'idea di attaccar la girandola al
bottone di dietro del frak di Collalto e acceso un fiammifero le ho dato fuoco...
Non è possibile ridire quel che è successo... ed è meglio che cerchi di riprodurlo con le tinte che
mi regalò il Collalto stesso, con quelle tinte per le quali io sentivo tanta gratitudine verso di lui da
spendere tutto lo scudo che mi aveva dato sua moglie, che è mia sorella, in tanti fuochi d'artificio!...
Che scena! Il dottore, mentre la girandola gli girava dietro le falde, tremava e urlava senza sapere
che cosa fosse accaduto, Luisa era quasi svenuta, gli invitati anch'essi erano tutti impauriti... e io mi
divertivo un mondo, quando a un tratto mio padre in mezzo alla confusione generale mi ha preso
per un orecchio e mi ha accompagnato fin qui, a forza di parolacce e di pedate.
In quel pandemonio mi pareva d'essere, un rivoluzionario russo dopo un attentato allo Zar!
Ma io non avevo per niente l'intenzione di attentare alla vita di Collalto, e volevo fare
semplicemente uno scherzo per esprimere la mia gioia, tant'è vero che non è accaduto nulla di male,
e se la gente che s'è trovata al fatto fosse stata più coraggiosa, tutto sarebbe finito in una risata.
Purtroppo, però, le buone intenzioni dei ragazzi non sono mai riconosciute, ed eccomi qui in
prigione, vittima innocente delle esagerazioni delle persone grandi, condannato a pane e acqua
mentre giù tutti gozzovigliano e si finiscono i dolci!
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Che giornata eterna!
Ho sentito il rumore della carrozza che portava via gli sposi, poi la voce di Caterina che cantava
la solita canzonetta della Gran Via, mentre metteva a posto i piatti:
Là sulla spiaggia
Che si vede remota...
Tutti sono allegri e contenti, tutti hanno mangiato a crepapelle, e io son qui solo, condannato a
pane e acqua, e tutto questo mi succede per il troppo amor fraterno che mi ha spinto a festeggiare lo
sposalizio di mia sorella.
Il peggio è che si fa sera e io non ho né candela né fiammiferi... L'idea di dovere star qui solo al
buio mi mette i brividi, e ora capisco tutto quello che doveva soffrire il povero Silvio Pellico e tanti