Page 110 - Il giornalino di Gian Burrasca
P. 110

lavoro.
               In verità la mia coscienza non poteva rimproverarmi di essermi abbandonato all'ozio che è il
            padre dei vizii... e io mi addormentai placidamente pregustando già in sogno le grandi sorprese che
            mi riserba questo mio osservatorio che mi costa tanti sudori e per il quale ho perduto tanti sonni...
               Non mi par vero d'arrivare a stasera!

                                                             #

               Evviva, evviva!...
               Oggi a desinare si è finalmente cambiato minestra!... Abbiamo avuto una eccellente pappa col
            pomodoro alla quale le ventisei bocche dei convittori dei collegio Pierpaoli han rivolto con ventisei
            sorrisi il più caldo e unanime saluto...
               Noi della Società segreta ci si guardava ogni tanto con un sorriso diverso da tutti gli altri perché
            sapevamo il mistero di questo improvviso cambiamento.
               Chi sa che tragedia era successa in cucina!...
               La signora Geltrude girava attorno alla tavola con gli occhi iniettati di sangue che pareva una
            belva, volgendo lo sguardo qua e là sospettosamente...
               Per me e per Mario Michelozzi è stata una grande soddisfazione
            quella di aver fatto cambiar regime ai nostri pasti, e ripensando alla
            nostra audace spedizione di stanotte, ai pericoli affrontati con tanto
            sangue freddo, mi par d'essere uno degli eroi di quelle imprese gloriose
            che si trovano in tutto le storie di tutti i popoli e che a farle devono
            essere state molto divertenti per chi le ha fatte, quanto sono noiose a
            leggerle per i poveri scolari perché devono poi impararle a mente con
            tutte le date...
               E alla fin dei conti non si tratta forse, sia pure in un campo più
            ristretto, delle medesime cause e dei medesimi fatti nei quali chi ha più
            core e più coraggio si sacrifica per il bene comune?
               Anche nelle storie delle nazioni ci sono i popoli che ogni tanto si
            stancano d'aver sempre minestra di riso, e allora avvengono le congiure,
            i complotti, e saltan fuori i Michelozzi e gli Stoppani che affrontano i
            pericoli finché  per  la  loro   abnegazione,   non  si  passa  alla  pappa  al
            pomodoro...
               Che fa se il popolo ignora chi è stato che ha fatto cambiar minestra?
            A noi ci basta la coscienza d'aver fatto quel che abbiamo fatto per la
            felicità di tutti.
               Però gli altri soci della nostra Società segreta ci han fatto molta festa,
            a   me   e   al   Michelozzi,   per   la   riuscita   dell'impresa,   e  Tito   Barozzo
            stringendoci la mano ci ha detto:

               - Bravi! Vi nomineremo i nostri petrolieri d'onore!... -
               Intanto Maurizio Del Ponte ci ha fatto una comunicazione molto importante.
               - Ho visto la stanza sulla quale il nostro bravo Stoppani ha aperto il suo finestrino che ci sarà di
            una utilità incalcolabile. Ho potuto penetrarvi perché in questi giorni i muratori stanno rifacendovi
            un pezzo d'impiantito. È la sala particolare della direzione, quella dove il signor Stanislao e la
            signora Geltrude ricevono le persone più intime e di riguardo. Questa stanza a destra comunica con
            l'ufficio di direzione e a sinistra con la camera da letto dei coniugi direttori. In quanto al quadro che
            impedisce al nostro Stoppani di spingere lo sguardo su questa importante piazza nemica, è il grande
            ritratto a olio del professor Pierpaolo Pierpaoli, benemerito fondatore di questo collegio, zio della
            signora Geltrude alla quale passò in eredità... -
               Benissimo!
               Stasera mi godrò dunque lo spettacolo nella sala riservata di Pierpaolo Pierpaoli buonanima, dal
            mio palchetto su all'ultimo ordine stando comodamente sdraiato nel mio armadietto.
   105   106   107   108   109   110   111   112   113   114   115