Page 11 - Il giornalino di Gian Burrasca
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gote   con   una   pomata   color   di   rosa   di   un   vasettino,   e   mi   sono   guardato   allo   specchio...
            Misericordia!... non ero più io... Che bella signorina ero diventato!... - Che invidia, che invidia,
            avranno di me le mie sorelle! - ho esclamato, al colmo della contentezza.
               E così dicendo, ero arrivato in fondo alle scale proprio quando la signorina Rossi stava per
            andarsene. Che chiasso!
               - Il mio vestito di batista rosa! - ha urlato Luisa, facendosi smorta in viso dalla stizza.
               La signorina Bice mi ha preso per un braccio rivolgendomi alla luce, e: - “Come mai ti sono
            venute quelle belle gote rosse, eh, Giannino?” - mi ha detto in aria di canzonatura.
               Luisa mi ha fatto cenno che non parlassi; ma io, facendo finta di non vederla, ho risposto: - “Ho
            trovato una pomata in una cassetta...” E quella signorina ha cominciato a ridere in un modo così
            malizioso, che non so quello che le avrei fatto.
               Mia sorella, dopo, ha detto che Bice Rossi è una pettegola, che non le parrà vero di andare a
            raccontare a tutti che mia sorella si tinge la faccia: e questo poi non è vero, e io lo potrei giurare,
            perché quella pasta serve a colorire i fiori di seta che Luisa sa fare tanto bene per guarnire i cappelli.
            Stavo per ritornare in camera alla svelta, allorché mi sono fermato davanti a Luisa e, guardandola
            fissa, le ho strappato una gala in fondo al vestito. Non l'avessi mai fatto!... È diventata una furia, e
            mi ha dato uno schiaffo... - Ah, signorina!... - ho detto fra me e me. - Se sapesse che le ho preso i
            ritratti! -
               Le sorelle credono che le gote dei ragazzi sieno fatte apposta per essere schiaffeggiate... Se
            sapessero, invece, i pensieri tetri e disperati che ci vengono in mente quando fanno così!... Sono
            stato zitto, ma... a domani!



               8 ottobre.

               Ah, come mi son divertito oggi a andare a trovare tutti gli originali delle fotografie che presi alle
            mie sorelle!
               Ho cominciato da Carlo Nelli, il padrone di quel bel negozio di mode che è nel Corso e che va
            vestito sempre tutto per l'appunto, e che cammina sempre in punta di piedi perché ha le scarpe
            troppo strette, il quale appena mi ha visto entrare mi ha detto:
               - Oh, Giannino, sei guarito bene? -
               Io gli ho detto di sì, e poi ho risposto per bene a tutte le domande che mi faceva; ed egli mi ha
            regalato una bella cravatta tutta rossa.
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