Page 91 - Manuale per salvare i semi dell'orto e la biodiversità
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manuale pratico per SALVARE I SEMI e difendere la biodiversità
circa quattro anni senza particolari accorgi-
menti, ma ancora più a lungo se conservati
in un barattolo al buio, in luogo fresco e
con poca escursione termica. A un grammo
corrispondono da 20 a 25 semi.
Uso: gli storici ci dicono che gli antichi
Romani mangiavano le foglie e i gambi
giovani e teneri in insalata. Oggi gli italiani
intingono delle strisce crude di cardo in
olio extravergine di oliva o in un salsa cal-
da a base di acciughe e aglio chiamata ba-
gna cauda. Il cardo può più semplicemente
essere mangiato fritto in pastella, in alcune
minestre e stufati e perfino sottaceto.
I succulenti gambi, chiamati anche gobbi,
vengono saltati e serviti con salsa bianca,
ecc. I fiori del cardo sono usati per fare
cagliare il latte. Anche la radice è tenera
e saporita.
Notizie utili: in Europa sono disponibili
poche varietà con un proprio nome; esi-
stono anche varietà senza spine. Il di Ro-
magna è degno di nota essendo ancora più
ornamentale delle altre varietà; la Cham-
pion ha gambi teneri e grossi, mentre la
Tenderheart ha ramificazioni che partono
da più punti.
CAROTA
UMBELLIFERAE
Daucus carota sativus — in latino daucus
significa carota e karoton è il termine greco
che indica la carota selvatica.
Origine: indigena in molte regioni, com-
presi alcuni territori europei, Nord Africa,
Afghanistan e Asia centrale. Originaria-
mente le carote venivano utilizzate a sco-
po medicinale. Ne esistono di vari colori;
le carote viola arrivarono in Europa occi-
dentale nel Medioevo, dal Medio Oriente.
Dopo una notevole selezione si giunse a
quelle gialle, e, solo molto tempo dopo, un
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