Page 65 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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irriguo indipendentemente dalle ore della giornata più o
meno calde.
Non ha senso infatti lasciare a secco le piantine per di-
verse ore, e quindi con accentuazione dei danni, aspet-
tando che le temperature si abbassino. Questo non toglie
comunque che le irrigazioni vanno fatte di preferenza
nelle ore antimeridiane. Se fatte di sera, si hanno minori
perdite di liquido per evaporazione: ciò è positivo, ma con
l’inconveniente di creare persistente umidità nello strato
di atmosfera vicino al suolo che favorisce muffe o sviluppo
di batteriosi o anche fungilli parassiti. Nelle giornate torride
estive, nel meridione, possono verificarsi inoltre elevate
temperature unitamente ad ondate di venti sciroccali im-
petuosi, capaci di dissipare in breve tempo ingenti quan-
tità di acqua lasciando a secco le colture. In questi casi
(sempre più frequenti in questi ultimi anni), si devono
tener d’occhio in particolare melanzane, zucche o zuc-
chine, o peperoni e perfino i pomodori a grande sviluppo
vegetativo, notoriamente voraci di acqua, aumentando i
volumi idrici e riducendo gli intervalli tra un adacquamento
e il successivo. In questo modo si ridurranno di molto gli
inevitabili danni qualitativi e quantitativi dei prodotti.
Tutto ciò deve formare l’oggetto di valutazione della
quantità d’acqua a disposizione che è un limite oggettivo
alla quantità di superficie da destinare ad orto. Anche in
ciò l’orticoltore ha qualche arma a suo favore, per esem-
pio facendo il modo che con l’avvento dei grandi calori
estivi adotti dei ripari o delle ombreggiature, e/o facendo
inoltre il modo che i “picchi” di certe produzioni si verifi-
chino in anticipo rispetto ai periodi più caldi stagionali.
Sono cose che presentano qualche difficoltà più teorica
che pratica, ma è per questo che oltre alle cose finora
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