Page 64 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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38. Principali pratiche colturali dell’orto. L’asse-
            gnazione delle aree alle specie ortive.


              Una volta effettuata la ripartizione dell’orto per settori,
            distinti tra loro da piccoli spazi per il passaggio dell’orti-
            coltore, si procede man mano al riempimento degli spazi
            utili alla coltivazione, con le semine o la messa a dimora
            delle piantine secondo uno schema fatto possibilmente
            sulla  carta  che  dovrebbe  servire  come  guida  e  come
            orientamento per l’anno intero, nonché per gli anni suc-
            cessivi. Fatto ciò, si pone il problema delle irrigazioni od
            adacquamenti detti anche innaffiature.



            39. Irrigazione: frequenze e volumi idrici.


              Di questo si è fatto cenno in precedenza ed è bastevole
            ribadire di non eccedere nel consumo di acqua, ma anche
            di non fare mancare la giusta umidità nel terreno in vici-
            nanza dell’apparato radicale delle piantine. Tale umidità è
            facile da verificare anche “ad occhio” sia dal contrasto tra
            il colore del terreno tra le parti asciutte e quelle irrigate,
            sia osservando la turgidità del fogliame degli ortaggi. L’os-
            servazione del fogliame va fatta generalmente di prima
            mattina  e  non  durante  le  ore  più  calde  della  giornata
            quando comunque ogni piantina si presenza “come sof-
            ferente” e debolmente afflosciata. È fisiologico che ciò av-
            venga,  soprattutto  nelle  giornate  calde  di  tarda
            primavera-estate.
              Se poi dovesse capitare, per vari motivi, un ritardo nel-
            l’irrigazione, al solo fine di attenuare danni dovuti a di-
            scontinuità  nutritiva,  è  opportuno  qualsiasi  intervento


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