Page 45 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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di letame che s’intende ottenere e proporzionale alla su-
perficie del terreno in coltivazione. Alla concimaia afferisce
ogni materiale organico, vegetale od animale, capace di
essere decomposto ad opera dei microorganismi. Si deve
avere l’accortezza di coprire il contenuto della concimaia,
chiamato letame, con sottili strati di terra. Al letame così
in fermentazione si vanno aggiungendo tutte le parti non
edibili degli ortaggi, le foglie esterne e le erbe infestanti
che casualmente si formano nei bordi dell’orto stesso.
Sempre che lo stesso materiale non sia utile per alimen-
tare polli o altri animali da cortile eventualmente presenti
in loco. Anche le ceneri, risultato della combustione di
sterpaglie o resti di potatura o di legna della stufa, si ag-
giungono al letame in fermentazione, perché lo arricchi-
scono di sali minerali che, come si sa, sono nutrienti delle
piante. Nei periodi di intensa piovosità inoltre, è bene pro-
teggere la concimaia dal dilavamento che può depaupe-
rare il letame di sostanze nutritive rilevanti. Per tale
protezione è sufficiente un telo di plastica che va rimosso
dopo ogni periodo di piogge intense.
D’estate, onde favorire le fermentazioni è bene rinfre-
scare la massa con qualche getto di acqua ogni 15-20
giorni. Ogni paio di mesi rivoltarla e rimescolarla con ag-
giunta di un altro strato di terreno di copertura.
Dopo due o al massimo tre rivoltamenti, in condizioni ot-
timali di umidità, il letame (che è un prezioso, insostituibile
concime organico) è già maturo e pronto per l’impiego. Si
può manipolare con pala, carriola e rastrelli. Non neces-
sariamente ci si deve sporcare le mani e, se il letame è
maturo, non esiste alcun rischio di infezioni o contamina-
zioni. In ogni caso risulta utile indossare i guanti.
Da qualche decennio purtroppo non è facile dappertutto
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