Page 41 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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anno.
Nei trattati di agronomia spesso si fa riferimento ai ter-
reni “in tempera” per indicare terreni già imbibiti di acqua
piovana od irrigua ma che non offrono grande resistenza
alla lavorazione sia meccanica che manuale del terreno.
Ove il terreno non risulti completamente bagnato in fun-
zione della profondità di lavorazione si parla di terreno in
pre-tempera. È questa la condizione migliore per iniziare
la preparazione del terreno per l’orto. Naturalmente, poi-
ché in condizioni di terreno molto imbibito di acqua è ine-
vitabile il calpestio, questi va assolutamente limitato per
non distruggere appunto la struttura glomerulare.
23. Lavori preliminari del terreno per l’orto in
luoghi da tempo incolti.
Avviene spesso di questi tempi, di imbatterci in terreni
da alcuni anni in abbandono. In questi casi spesso si in-
terviene per eliminare sterpaglie, arbusti, pietrame e
quant’altro si può trovare, compresi corpi estranei come
plastica, resti di potatura, ecc.
Liberatici di questi impedimenti od ostacoli, si procede
a dei sondaggi manuali con l’uso di zappa o vanga.
Verificata la profondità e relativa omogeneità dello strato
coltivabile, che per l’orto non dev’essere inferiore a 20-25
centimetri, si valuta l’opportunità o meno di un intervento
meccanico. Quando si può evitare, non è bene ricorrere
al fuoco che, se in condizioni di controllo per rischi di pro-
pagazione d’incendi, potrebbe facilitare il lavoro esplora-
tivo che precede il cosiddetto “dissodamento”.
In certi casi può anche convenire di ripulire col fuoco un
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